Fondi Europei 2014-2020, ecco come l’Italia investirà 41
miliardi di euro.

L’Accordo di partenariato
stabilisce la strategia di impiego dei Fondi strutturali e di investimento
europei per il periodo di programmazione 2014-2020 indicando le priorità di
investimento declinate nei seguenti 11 obiettivi tematici:
·
rafforzare la ricerca, lo sviluppo tecnologico e
l’innovazione;
·
migliorare l’accesso alle tecnologie
dell’informazione e della comunicazione, nonchè l’impiego e la qualità delle
medesime;
·
promuovere la competitività delle piccole e
medie imprese, il settore agricolo e il settore della pesca e
dell’acquacultura;
·
sostenere la transizione verso un’economia a
basse emissioni di carbonio in tutti i settori;
·
promuovere l’adattamento al cambiamento
climatico, la prevenzione e la gestione dei rischi;
·
tutelare l’ambiente e promuovere l’uso
efficiente delle risorse;
·
promuovere sistemi di trasporto sostenibili ed
eliminare le strozzature nelle principali infrastrutture di rete;
·
promuovere l’occupazione sostenibile e di
qualità e sostenere la mobilita’ dei lavoratori;
·
promuovere l’inclusione sociale, combattere la
povertà e ogni forma di discriminazione;
·
investire nell’istruzione, formazione e
formazione professionale, per le competenze e l’apprendimento permanente;
·
rafforzare la capacita’ delle amministrazioni
pubbliche e degli stakeholders e promuovere un’Amministrazione pubblica
efficiente.
La proposta di accordo di
partenariato prevede una ripartizione indicativa, tra gli 11 obiettivi
tematici, delle risorse UE complessivamente assegnate all’Italia per il periodo 2014-2020 per 41,5 miliardi di euro. L’allocazione
a favore di ogni singolo obiettivo tematico può essere visionata nell’allegato 1 consultabile dal link in fondo alla pagina.
Gli allegati 2, 3 e 4 invece
indicano la ripartizione già disponibile di 31,1 miliardi di euro, a valere
sulle risorse del FESR e del FSE per il raggiungimento degli obiettivi tematici
a favore delle regioni più sviluppate, delle regioni in transizione e delle
regioni meno sviluppate.
L’Accordo di partenariato
prevede, inoltre, la realizzazione dei programmi
nazionali – da finanziare a carico del FESR e del FSE – indicati nell’allegato 5.
E’ prevista altresì a livello
nazionale la realizzazione di due programmi nazionali:
1. Rete
rurale nazionale a valere sul FEASR;
2. Gestione
del rischio, le infrastrutture irrigue e la biodiversità a valere sulle risorse
del FEAMP.
A livello regionale, infine, sono
confermati i programmi regionali da
finanziare a valere sul FESR e sul FSE nonché
i Programmi di sviluppo rurale (PSR)
Tuttavia, prima di iniziare a
vedere i frutti della nuova programmazione occorrerà attendere la conclusione
del negoziato formale e l’approvazione da parte della Commissione europea.
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