Visualizzazioni totali

mercoledì 27 giugno 2012

Quinto Conto Energia: più flessibilità e semplificazione. Ecco come verrà modificato il decreto

Mentre si attendono novità ufficiali sul Conto Energia per le rinnovabili termiche , arrivano altre anticipazioni sui due decreti sul Quinto Conto Energia fotovoltaico e sulle altre rinnovabili elettriche.
A parlare è il ministro dello Sviluppo Economico Corrado Passera nel corso di un'audizione alla commissione Ambiente della Camera.
"Ci aspettiamo che il Quinto Conto Energia garantisca livelli di potenza annua installata elevati, puntando ad esempio a rimanere sul fotovoltaico tra i primi mercati mondiali con circa 2.000 MW installati all'anno", ha detto Passera, che ha poi precisato quale modifiche verranno apportate al testo dei decreti, soprattutto per quanto riguarda il Quinto Conto Energia.
"Abbiamo valutato ed accettato molte delle modifiche richieste dalla Conferenza unificata, dal Parlamento, dall'Autorità per l'energia e dalle associazioni di categoria, richieste che contribuiscono a migliorare l'applicazione dei decreti", ha continuato il ministro, assicurando che "i decreti ministeriali stanno per essere finalizzati". ts Magazine


Tra le modifiche annunciate, "maggiore flessibilità nella definizione delle soglie oltre le quali scatta il meccanismo dell'iscrizione al registro", da cui saranno completamente esentati gli impianti innovativi, il fotovoltaico a concentrazione, i pannelli installati in sostituzione di coperture di amianto, gli impianti di enti pubblici e quelli realizzati nelle zone terremotate dell'Emilia.
Maggiore semplificazione, poi, per la procedura di iscrizione, che dovrebbe prevedere la presentazione di dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà, con la quale il titolare dell'impianto dichiara di avere l'autorizzazione e i requisiti. Sarà allargata, inoltre, la platea degli impianti destinatari degli incentivi, che riguarderanno anche fabbricati rurali, cave, miniere, "capannoni non condizionati termicamente", aree e distretti industriali in crisi.
Per quanto riguarda, infine, la data di entrata in vigore del provvedimento il ministro ha assicurato "il varo degli altri decreti sulle energie rinnovabili (come quelli sul geotermico e le biomasse) entro poche settimane", mentre la presentazione del nuovo piano energetico nazionale avverrà "entro quest'estate".

ROBERTO RAGNI GreenBiz.it

lunedì 11 giugno 2012

Quinto Conto Energia, come cambierà

La Commissione Politica Ambiente ed Energia, della Conferenza delle Regioni ha avanzato le seguenti richieste come condizioni imprescindibili per l'approvazione del V conto energia:

1) Entrata in vigore dopo 30 giorni il raggiungimento del tetto dei 6 Miliardi di euro all'anno di incentivi e successivamente al 1° Ottobre 2012. Significa che nel caso peggiore la prima data utile sarà il 1° Novembre 2012.
2) Per gli impianti realizzati su edifici pubblici o in aree pubbliche la data di entrata in vigore è spostata al 1° Gennaio 2012.
3) Innalzamento del limite di spesa da 500 milioni a 749 milioni di euro / anno.
4) Applicazione di tariffe leggermente più remunerative per gli impianti inferiori ai 20 kWp.
5) Premio per i componenti made in Europe (3 centesimi al kWh) cumulabile con premio per lo smaltimento eternit (3 centesimi al kWh).
6) Registro degli impianti fotovoltaici solo per impianti superiori ai 100 kWp, e semplificazioni burocratiche per l'accesso, introduzione di autocertificazioni ed altro. Oltre a quanto sopra si chiede un esonero del registro per gli impianti realizzate su edifici nelle zone colpite dal terremoto.

Nuovo modello di business
Tra i criteri che danno priorità compaia anche il fatto che l'impianto (se non superiore a 200 kW) sia al servizio di attività produttive anche se attività e impianto hanno proprietà diverse. Una novità che potrebbe favorire modelli di business “dietro il contatatore”, come i SEU, in cui un produttore venda l'energia del fotovoltaico al cliente direttamente senza passare per la rete

sabato 9 giugno 2012

Testimonianze: montando video hanno costruito il loro sogno

Immaginate tre studenti dell’Università “La Sapienza” di Roma, che, al termine del corso di laurea in Arti e Scienze dello spettacolo, si ritrovano disoccupati e con una gran voglia di mettere in pratica tutto quello che hanno imparato sulle nuove tecniche audiovisive digitali.
Immaginate poi che, grazie ai consigli di un papà più informato di altri, i tre amici vengano a sapere che, anziché chiedere un prestito a una banca, possono utilizzare finanziamenti pubblici statali per mettersi in proprio e creare un’impresa che permetta loro di vivere grazie alle competenze acquisite durante gli studi.
Immaginate, infine, le prime telefonate a Invitalia, i colloqui informativi con un tutor specializzato, la redazione di un accurato business plan, la domanda di finanziamento on line e l’arrivo in breve tempo delle agevolazioni per la microimpresa (D.lgs. 185/2000 – Titolo II).
Nasce così, a fine 2008, la Redigital dei trentenni Adriano, Edoardo ed Ermanno, una casa di produzione di audiovisivi digitali che è riuscita in pochissimo tempo a crearsi uno suo spazio nel modo della produzione e post produzione cinematografica digitale e dei service video.
L’investimento iniziale è stato utilizzato soprattutto per l’acquisto di attrezzature di ultima generazione e materiale di ripresa, che consentissero la realizzazione di prodotti di qualità a prezzi vantaggiosi: poi sono partiti i primi lavori, come alcuni spot per il web, le riprese live di eventi e il montaggio di documentari, che hanno consentito ai tre soci di acquisire maggiore professionalità e conoscenze.
Per ora i guadagni non sono altissimi - ci ha raccontato Edoardo – anche perché quasi tutto quello che guadagniamo viene reinvestito, ma di certo abbiamo realizzato un sogno”.
Dopo nemmeno tre anni di attività, la Redigital ha all’attivo un lungometraggio (“Et in terra pax”) presentato alla 67° edizione del Festival di Venezia in collaborazione con Kimera Film e in cantiere il montaggio di un documentario su Bertolucci del talentuoso Luca Guadagnino.
Per i tre giovani imprenditori il film è appena cominciato…

PROSSIMA LA PUBBLICAZIONE DEL BANDO PER IL MICROCREDITO

Prevista per la prossima settimana la pubblicazione, da parte della Regione Campania, del bando inerente al microcredito rivolto ai giovani, alle persone svantaggiate, ai disoccupati, alle donne, ai lavoratori in mobilità e in cassa integrazione. La misura riguarda l'avvio di nuove attività economiche commerciali, artigianali, di servizi, ecc.   Il sostegno consiste in un prestito a interesse zero per investimenti da 5.000,00 a un massimo di 25,000,00 con rateizzazione mensile concesso da Sviluppo Campania, società in house della Regione. Il bando ha una disponibilità finanziaria di 65 milioni di euro. Ulteriori dettagli  in merito alle modalità di accesso saranno rese note a seguito della pubblicazione del bando.

martedì 5 giugno 2012

SUD: INIZIATIVE A SUPPORTO DEI GIOVANI E DEL LAVORO

E’ stato presentato oggi alla stampa il bando “Strategie di coesione sociale per i giovani”, bandito da UniCredit Foundation e rivolto a Organizzazioni Non Profit italiane per progetti finalizzati all’occupazione dei giovani che vivono particolari situazioni di difficoltà. Le domande di partecipazione, destinate alle sole Onlus con più di 3 anni di attività, andranno presentate entro le ore 12.00 del 22 Giugno 2012, esclusivamente tramite l’apposito applicativo on-line disponibile sul sito internet www.unicreditfoundation.org.
Verrà sostenuto un progetto per ognuna delle 7 aree territoriali in cui opera la banca. Per il Sud è previsto, grazie ai contributi raccolti con Carta Etica di UniCredit il finanziamento di un progetto realizzato da un Organizzazione Non Profit del territorio per promuovere strategie di coesione sociale per i giovani. Carte Etica è la carta di credito che, senza alcun costo aggiuntivo per il titolare raccoglie il 2 per mille di ogni spesa effettuata alimentando un fondo destinato a iniziative e progetti di solidarietà e supporto a favore di persone in difficoltà.
I progetti verranno selezionati da un Comitato scientifico e quelli premiati verranno sottoposti, in una seconda fase, al giudizio dei 60.000 dipendenti italiani di UniCredit che, tramite il proprio voto, decideranno la destinazione di ulteriori 75 mila euro all’iniziativa che raccoglierà più preferenze.
“Siamo molto orgogliosi di portare avanti un progetto come quello di Carta Etica, partito 7 anni fa – ha dichiarato Gabriele Piccini, Country Chairman Italia UniCredit – attraverso il quale vogliamo confermare l’attenzione del nostro Gruppo alle esigenze delle fasce più deboli. Grazie alla sensibilità e al lavoro quotidiano nel sociale la nostra Fondazione individua di volta in volta gli interlocutori a cui destinare i fondi raccolti attraverso Carta E, e quest’anno non poteva sfuggire l’urgenza del tema del lavoro giovanile”.
“Siamo partiti lo scorso anno rivolgendo la nostra attenzione a progetti sociali a favore della qualità di vita degli anziani – ha spiegato Maurizio Carrara, Presidente di UniCredit Foundation. L’attualità ci porta a volgere lo sguardo ai giovani; le conseguenze della crisi economica, infatti, incidono in particolare sui livelli di occupazione giovanile. Per questo motivo vogliamo dare merito a quei progetti che sostengono interventi di inclusione lavorativa e imprenditorialità sociale giovanile, al fine di sostenere direttamente una ripresa dell’intero sistema, che non può non tenere conto di queste forze inespresse. Linea-guida della nostra selezione sarà la sostenibilità nel tempo dei progetti, basata sulla collaborazione costante e reciproca con tutto il mondo del non profit e sul pieno coinvolgimento delle strutture territoriali e centrali di UniCredit, insieme alla partecipazione in prima persona dei dipendenti”.

lunedì 4 giugno 2012

IMPRENDITORIA GIOVANILE

Si aprirà il prossimo 5 giugno un bando per idee imprenditoriali innovative. Il progetto è riservato ai giovani cittadini europei di età compresa fra i 18 e 35 anni. Il concorso rappresenta la prima tappa del progetto “Ideas on the move” ideato dall’associazione italiana Giovani senza frontiere (Giosef), in collaborazione con la Seconda Universita’ di Napoli, e finanziato con fondi europei nell’ambito del programma comunitario ”Europa per i cittadini”. Tre i settori di interesse: Innovazione di impresa (diviso in ICT; Green Economy; Economia dei saperi) utilita’ sociale e impegno civile; Turismo (Promozione e tutela del patrimonio ambientale, storico e artistico). Il bando coinvolge, oltre quelle italiane in qualita’ di capofila, organizzazioni di altre 7 paesi europei: Spagna, Portogallo, Regno Unito, Belgio, Romania, Bulgaria, Ungheria. Per ogni paese saranno selezionate 10 idee progettuali i cui responsabili avranno l’opportunità di
incontrare potenziali investitori sia istituzionali che privati. Sul sito www.ideasonthemove.eu sarà possibile votare le tre migliori idee fra le 80 selezionate che riceveranno un premio in denaro pari a 3mila euro. I giovani selezionati si incontreranno per dibattere sulle tematiche occupazionali nel corso di due eventi internazionali, uno a Caserta e l’altro a Bruxelles.
Obiettivo del progetto e’ informare i giovani cittadini circa strategie e finalità previste da Europa 2020 per la promozione dell’imprenditorialità e arrivare alla definizione di una proposta comune di revisione delle strategie Ue sull’occupazione giovanile da presentare a marzo 2013 al Parlamento Ue. I giovani vincitori saranno premiati a Bruxelles da una delegazione guidata dal vice presidente vicario italiano Gianni Pittella. ( IL DENARO )

Se l'Italia premia le idee d'impresa

Nell'Italia che vede aumentare la disoccupazione (10,9% nel primo trimestre) e sa che a pagare il prezzo più alto della crisi sono i giovani (35,2% il tasso tra gli under-24) è una buona notizia quella segnalata da Bankitalia nell'ultima relazione .
Secondo l'Iban, principale network dei business angels italiani, le operazioni di "tutoraggio" alle idee di impresa con innesto di capitali freschi sono triplicate in un anno. Certo, i numeri sono piccoli: si parla di una fetta minore dell'universo del venture capital italiano, che alle aziende che nascono dedica appena il 2% delle risorse.
Segnala un cambio di passo nel circuito virtuoso idea d'impresa-finanziamenti privati che in Italia è da sempre poco oliato e ha avuto prove incerte nelle forme del prestito d'onore. Sviluppare l'auto-imprenditorialità non è un orpello nel ventaglio di strumenti per combattere la disoccupazione.

domenica 3 giugno 2012

Il titolare del dicastero dello Sviluppo Economico, Corrado Passera, ha incontrato startupper e investitori nella cornice bucolica di H-Farm

Quanto tempo era che non si vedeva un ministro del governo italiano dialogare davvero con dei giovani imprenditori, senza adottare atteggiamenti supponenti o trincerarsi dietro risposte evasive? È quello che è successo ieri, nel corso dell'Open Day organizzato dalla neonata associazione Italia Startup nella bucolica cornice di Roncade, dove ha sede l'incubatore di imprese H-Farm. Un occasione di dialogo e confronto, nel corso della quale il ministro Passera ha raccolto i suggerimenti di diversi startupper, da tenere da conto per il lavoro della task force governativa di supporto all'innovazione in Italia. Perché, ha detto "è dall'energia dei territori, dalle esperienze di chi prova sul campo a fare startup che possono venire più idee di quelle che si possono trovare a tavolino".

La giornata di Roncade è stata un successo - al di là di qualche critica sul fatto che le sessioni di lavoro si sarebbero forse potute tenere in inglese, per dare all'evento un respiro ancora più internazionale - anche perché, grazie anche alla spinta di Passera e del moderatore Luca de Biase, si è riusciti per una volta ad andare al di là della cultura del mugugno puro e semplice. Quella che accomuna un sacco di eventi di questo tipo, e dove ci si limita a dire, nell'ordine che:

1) In Italia non c'è una cultura del fallimento (che viene stigmatizzato invece che visto come un tentativo di fare qualcosa), a differenza di quanto avviene in altri Paesi, Usa in testa
2) La burocrazia è troppo farraginosa e costosa e i tempi di creazione di un'impresa troppo lunghi
3) Nel nostro sistema manca un ecosistema di Venture Capital che consenta alle giovani imprese di crescere e raggiungere una dimensione internazionale, una volta avviate

Tutte cose vere, per carità, ma dette e ridette un'infinita di volte, ragion per cui ha avuto ancor maggior valore l'invito di Passera a "ragionare non di obiettivi, ma sugli strumenti per raggiungerli", invito che ha suscitato qualche proposta concreta: dal restituire alla Rai il ruolo culturale che ebbe un tempo per farne uno strumento di cambiamento della mentalità conservatrice e timorosa del rischio che caratterizza anche molti giovani in cerca del primo lavoro, al seguire e studiare casi di successo come quelli di Israele, una delle culle mondiali dell'innovazione e esperienze come quella della Svizzera, che ha creato una banca dati di persone disoccupate o "parcheggiate" in un lavoro che non le soddisfa, per avere nominativi di professionisti a cui attingere in fase di lancio di una startup.

Altre proposte: la creazione di Spa semplificate, che rendano più semplice il passaggio di quote da un socio all'altro; la creazione di atti statutari standard e l'eliminazione del ricorso ai notai, che comporta spese che pesano su molti piccoli budget; l'introduzione di sgravi fiscali e aiuti logistici per gli imprenditori stranieri che vogliano venire a investire in startup in Italia; l'istituzione di borse di studio per chi voglia intraprendere studi interdisciplinari (per es. due anni a Lettere e due anni a Ingegneria), in modo da acquisire una rosa di competenze utile a gestire un'impresa tecnologica; la riduzione del costo del lavoro, zavorra per molti imprenditori.

Su quest'ultimo punto Passera ha ricordato l'esistenza del contratto di apprendistato, che già consente di assumere personale giovane in maniera non troppo onerosa, mentre, per quanto riguarda le Spa semplificate, il ministro ha sottolineato l'esigenza di tutelare comunque gli investitori da potenziali truffe (semplificare, va bene, ma senza esagerare). Non si è limitato ad accettare quindi in maniera acritica le proposte degli iscritti all'Open Day, ma ha dato il senso di mantenere il controllo della situazione, pur mantenendo la mente aperta all'ascolta, come testimoniato anche dalla caterva di appunti che ha preso mentre si susseguivano gli interventi.

Non so se, come ha detto l'ex fondatore di Nova, a Roncade ci fossero davvero dei giovani con "il coraggio di pensare da classe dirigente" ma, di certo, nei discorsi dei partecipanti in loco e anche nella corposa discussione su Twitter con l'hashtag #Isday si percepiva una freschezza e un respiro internazionale che fanno ben sperare per il futuro.