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lunedì 22 maggio 2017

Contributi Imprese Sociali: requisiti e domanda - pmi.it

In Gazzetta i criteri per la domanda di contributo ministeriale in aggiunta al finanziamento agevolato per la nascita e lo sviluppo di imprese sociali e cooperative Onlus.

Operativo il decreto con i criteri per il contributo non rimborsabile del ministero dello Sviluppo Economico per le imprese sociali che chiedono i finanziamenti agevolati. Si tratta del DM Sviluppo Economico dell’8 marzo 2017, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 16 maggio. Per la presentazione delle domande bisogna attendere un ulteriore step, rappresentato da uno specifico provvedimento MiSE. Il contributo massimo è pari al 5% delle spese ammissibili previste per la creazione o lo sviluppo di imprese e cooperative sociali, e cooperative in forma di ONLUS.


Il programma di finanziamento (tasso agevolato allo 0,5%) non può superare una spesa massima di 3 milioni di euro. I programmi ammissibili devono essere finalizzati alla nascita o allo sviluppo delle tipologie di impresa sopra indicate, devono essere avviati successivamente alla domanda di autorizzazione, possono durare fino a 36 mesi.

Spese ammissibili: suolo aziendale (nei limiti del 10% dell’investimento complessivo) e sistemazione, immobili e ristrutturazioni, macchinari e impianti nuovi di fabbrica, programmi informatici commisurati alle esigenze produttive, brevetti, licenze e marchi, formazione specialistica di soci e dipendenti impresa beneficiaria funzionali alla realizzazione del progetto, consulenze specialistiche, concessioni edilizie, certificazioni ambientali, spese generali per svolgere l’attività di imprese (nei limiti del 20% delle spese totali). Le regole precise sono contenute nel decreto ministeriale del 3 luglio 2015 del Ministero dello Sviluppo Economico.

Il contributo, non rimborsabile, è finanziato con 23 milioni di euro di risorse disponibili presso il Fondo per la crescita sostenibile. Viene versato dal ministero in un’unica soluzione, quando è ultimato il programma di investimento.

L’impresa deve presentare specifica domanda contestuale alla richiesta di erogazione del saldo del finanziamento agevolato, entro 80 giorni dalla domanda. Va presentata specifica documentazione relativa alle spese sostenute. Il decreto stabilisce che l’erogazione del contributo (che, come detto, si aggiunge al finanziamento, coprendone il 5%):

«è subordinata alla dimostrazione, da parte dell’impresa richiedente, dell’avvenuta ultimazione del programma di investimento e dell’effettivo pagamento, mediante esibizione delle relative quietanze, dei titoli di spesa rendicontati». 

Fonte: http://www.pmi.it/economia/finanziamenti/approfondimenti/154684/contributi-imprese-sociali-requisiti-domanda.html?utm_source=newsletter&utm_medium=email&utm_campaign=Newsletter%3A%20PMI.it&utm_content=22-05-2017%20evidenza%20contributi-imprese-sociali-requisiti-e-domanda

mercoledì 17 maggio 2017

Graduatoria finale di Fabbrica Salerno


Graduatoria del Concorso di Idee Fabbrica Salerno.

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Smart Factory: il digitale nel Manifatturiero - www.pmi.it

Le potenzialità per il manifatturiero di investire nelle fabbriche intelligenti: i risultati dello Smart Factories Report.

Investire nelle fabbriche intelligenti (Smart Factories) porterà ad un aumento dell’efficienza produttiva nelle imprese manifatturiere del +27% nell’arco dei prossimi cinque anni, pari a un contributo totale di 500 miliardi di dollari in termini di valore aggiunto annuo all’economia globale. Entro la fine del 2022, i produttori prevedono che il 21% dei loro stabilimenti saranno trasformati in fabbriche intelligenti, a guidare tale rivoluzione digitale saranno soprattutto settori come l’aerospaziale e la difesa, la manifattura industriale e l’automotive, dove i lavoratori già interagiscono con le macchine intelligenti.
Lo rivela lo Smart Factories Report pubblicato da Capgemini e condotto dal Digital Transformation Institute della società intervistando, con questionari qualitativi e quantitativi, 1000 dirigenti con la carica di director o con ruoli in posizioni apicali in aziende manifatturiere con un fatturato registrato di oltre 1 miliardo di dollari provenienti da Stati Uniti, Regno Unito, Francia, Germania, Svezia, Italia, India e Cina. La ricerca è stata condotta in sei settori: manifatturiero, automobilistico e trasporti, energia e utilities, aerospaziale e difesa, life science e farmaceutico e beni di consumo.
Smart Factory
Si tratta di fabbriche che impiegano tecnologie digitali innovative come l’Internet of ThingsBig Data AnalyticsIntelligenza Artificiale e Robotica Avanzata per potenziare produttività, qualità e flessibilità, riducendo così significativamente i costi operativi. Considerate un elemento fondante della “Digital Industrial Revolution“, le fabbriche intelligenti fanno ricorso a robot collaborativi, lavoratori che utilizzano elementi di realtà aumentata (caschetti, proiezioni, lenti, tablet, dispositivi da indossare, ecc.) e macchine capaci di autovalutare e segnalare la necessità di un intervento di manutenzione.
Potenzialità dell’evoluzione digitale
Un’evoluzione digitale che, secondo i produttori, porterà nei prossimi cinque anni ai seguenti risultati:
  • la produttività crescerà su base annua 7 volte il tasso di crescita dal 1990;
  • le voci di costo importanti – come rimanenze, Capex e materiali – verranno razionalizzate più di 11 volte rispetto al tasso di miglioramento dal 1990;
  • gli indicatori di qualità – come per esempio la puntualità della consegna e la riduzione degli scarti di tempo – miglioreranno 12 volte rispetto al tasso di miglioramento registrato nel 1990.
Competitività
A fronte di tali previsioni, la maggior parte delle realtà industriali ha già intrapreso la digitalizzazione dei propri stabilimenti per rimanere competitive:
  • solo il 16% degli intervistati afferma di non aver intrapreso iniziative in tal senso, o di non avere piani imminenti per attuarle;
  • la metà degli intervistati di Stati Uniti, Francia, Germania e Regno Unito ha già implementato fabbriche intelligenti, contro il 28% degli intervistati in India e il 25% in Cina;
  • il 67% della produzione industriale e il 62% delle organizzazioni aerospaziali e di difesa hanno intrapreso il percorso verso le Smart Factories contro il 37% delle aziende farmaceutiche e delle imprese operanti nel mondo life science;
  • più della metà (56%) degli intervistati ha investito più di 100 milioni di dollari in Smart Factories negli ultimi cinque anni e il 20% ha dichiarato di aver investito più di 500 milioni di dollari;
  • tuttavia solo il 6% delle aziende risulta essere in una fase avanzata di digitalizzazione della produzione e solo il 14% degli intervistati ha dichiarato di essere soddisfatto del grado di successo raggiunto.
Nuove opportunità di lavoro

Le fabbriche intelligenti aprono inoltre nuove opportunità di lavoro per i profili altamente qualificati, soprattutto in settori quali automazione, analytics e cyber security: l’obiettivo è eliminare le inefficienze e ridurre i costi generali, non i posti di lavoro tanto che il 54% degli intervistati sta fornendo ai propri dipendenti la formazione sulle competenze digitali, mentre il 44% sta investendo nell’acquisizione di talenti digitali per colmare il gap di competenze.
Fonte: http://www.pmi.it/economia/mercati/news/154294/smart-factory-levoluzione-digitale-nel-manifatturiero.html