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martedì 30 dicembre 2014

"ComuneMenteGiovane" - Avviso pubblico prima istruttoria


Avviso pubblico “ComuneMenteGiovane” a presentare proposte per il finanziamento di progetti di innovazione sociale a livello comunale del 31.10.2014.

Si pubblica di seguito, ai sensi del punto 5.3. dell’Avviso Pubblico in epigrafe, l’elenco delle domande ammesse alla valutazione di merito e l’elenco delle domande dichiarate inammissibili e/o irricevibili dalla Commissione Tecnica di cui al punto 5.1. dell’Avviso stesso.


Si ricorda che all’esito delle attività valutative dei progetti ammessi, ai sensi del punto 5.6. dell’Avviso, verrà pubblicata sul sito web di ANCI (www.anci.it) la graduatoria elaborata dalla Commissione Tecnica.

ComuneMenteGiovane - Elenco ammessi ed esclusi

Sabatini bis, dal 2015 nuove agevolazioni per gli acquisti di beni aziendali.

Con la circolare n. 71299 del 24 dicembre 2014 il Ministero dello Sviluppo Economico ha provveduto all’adeguamento della Nuova Sabatini introdotta con il decreto Fare (decreto legge 21 giugno 2013, n. 69 convertito con modifiche in legge 9 agosto 2013, n. 98) ai nuovi regolamenti comunitari “de minimis”. Le nuove disposizioni saranno applicate dal 1° gennaio 2015 ad eccezione del settore della pesca, per il quale il nuovo regolamento de minimis non è stato ancora adottato. 

Pertanto l’inoltro delle domande di agevolazione, solo per questo settore, al momento sono sospese.
La nuova Sabatini consente a micro, piccole e medie imprese l’accesso a finanziamenti agevolati per l’acquisto di beni strumentali aziendali. Presso Cassa Depositi e Prestiti, è stato costituito un fondo da 2,5 miliardi di euro incrementabile fino a 5 miliardi.

Beneficiari
Microimpresa è un’impresa il cui organico sia inferiore a 10 persone e il cui fatturato o il totale di bilancio annuale non superi 2 milioni di euro;
Piccola impresa è l’impresa il cui organico sia inferiore a 50 persone e il cui fatturato o il totale del bilancio annuale non superi 10 milioni di euro;
Media impresa è l’impresa il cui organico sia inferiore a 250 persone e il cui fatturato non superi 50 milioni di euro o il cui totale di bilancio annuale non sia superiore a 43 milioni di euro.
Possono accedere anche le piccole e medie imprese agricole e della pesca.

Restano escluse, invece, le imprese del settore carboniero, delle attività finanziarie e assicurative nonché della fabbricazione di prodotti di imitazione o di sostituzione del latte o dei prodotti lattiero-caseari.

Operazioni agevolabili
Il contributo è erogato per la realizzazione di investimenti, anche mediante operazioni di leasing finanziario, per l’acquisto di macchinari, impianti, beni strumentali di impresa, attrezzature nuovi di fabbrica ad uso produttivo, nonché per gli investimenti in hardware, in software ed in tecnologie digitali.

Gli interventi devono essere funzionali:
  • alla creazione di una nuova attività produttiva;
  • all’ampliamento di una unità produttiva esistente;
  • alla diversificazione della produzione in uno stabilimento;
  • al cambiamento fondamentale del processo di produzione in uno stabilimento esistente;

Ogni operazione deve essere avviata soltanto dopo la presentazione della domanda di accesso al contributo.

Natura ed ammontare delle agevolazioni
A fronte di  finanziamen
ti concessi da istituti bancari ovvero altri intermediari, purchè convenzionati col Ministero dello Sviluppo Economico, è  concesso un contributo pari all’ammontare degli interessi calcolati in via convenzionale su un finanziamento al tasso d’interesse del 2,75%.

I finanziamenti devono avere durata quinquennale per importi non inferiori ad € 20.000 e non superiori ad € 2.000.000.

La concessione dei finanziamenti può essere assistita anche dalle garanzie del Fondo di Garanzia per le PMI, nei limiti dell’80% dell’ammontare del finanziamento.

Modalità di accesso alle agevolazioni
Le imprese interessate, a corredo della richiesta di finanziamento, presentano alla banca o all’intermediario finanziario la domanda di accesso al contributo. Ciascuna banca o intermediario finanziario, verificata completezza della documentazione, trasmette a Cassa Depositi e Prestiti la richiesta di verifica della disponibilità della provvista e l’avvio dell’istruttoria per la liberazione delle risorse da concedere ai beneficiari.

La domanda di agevolazione, deve essere compilata dall’impresa in formato elettronico e presentata, attraverso invio a mezzo posta elettronica certificata agli indirizzi di p.e.c. delle banche ed intermediari finanziari aderenti alle convenzioni con il Ministero dello Sviluppo Economico.
L’elenco delle banche ed intermediari finanziari aderenti alle convenzioni è pubblicato sui siti internet del Ministero e della Cassa Depositi e Prestiti.

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Erasmus + progetto Glocal, bando per 35 tirocini formativi nel Regno Unito

Nell’ambito del nuovo Programma Erasmus Plus è stato pubblicato il bando GLOCAL Regno Unito. La misura permetterà a 35 giovani campani di usufruire di una borse di studio  per partecipare a tirocini professionalizzanti della durata di 4 mesi presso imprese localizzate nel Regno Unito.

Beneficiari
Potranno presentare domanda di partecipazione al progetto G.L.O.C.A.L. i giovani neodiplomati che alla data di pubblicazione del bando:
  • abbiano compiuto il 18° anno di età;
  • siano in possesso della cittadinanza italiana;
  • siano residenti nella Regione Campania;
  • siano in pieno possesso dei diritti civili e politici;
  • godano dello status di inoccupati/disoccupati;
  • abbiano una buona conoscenza della lingua inglese;
  • siano diplomati nell’anno scolastico 2013-2014 e abbiano conseguito un diploma tecnico o professionale attinente ad uno dei seguenti settori: finanza e contabilità, marketing e comunicazione, organizzazione del lavoro, gestione risorse umane, progettazione software anche per disegno industriale, ICT, automazioni industriali e robotica dei processi industriali.

La società Glocal S.r.l., in qualità di ente proponente, gestisce la borsa di mobilità in nome e per conto del beneficiario. Il beneficiario è dall’onere di anticipare e/o sostenere in prima persona i costi previsti per la permanenza all’estero e la partecipazione al progetto di mobilità. La società Glocal S.r.l. si fa carico dell’erogazione, tra gli altri, dei seguenti servizi:

  • preparazione linguistica, culturale e pedagogica dei tirocinanti prima della partenza;
  • viaggio di andata e ritorno verso la destinazione del tirocinio (in aereo);
  • copertura assicurativa (responsabilità civile e infortuni sul lavoro) per tutta la durata del soggiorno all’estero;
  • alloggio;
  • contributo di € 1.600, quale contributo monetario alle spese di vitto / trasporti pubblici locali;
  • rilascio certificazione e attestati.

I tirocini Erasmus plus non sono retribuiti. Sono previste due finestre temporali: metà aprile 2015 – metà agosto 2015 (n. 15 borsisti); inizio febbraio 2016 – inizio giugno 2016 (n. 20 borsisti).
Le candidature potranno essere inviate entro il 9 gennaio 2015.

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sabato 20 dicembre 2014

MISE: sostegno alle start-up innovative

Criteri e modalità di concessione delle agevolazioni ai sensi del decreto ministeriale 24 settembre 2014. concernente il regime di aiuto finalizzato a sostenere la nascita e lo sviluppo, su tutto il territorio nazionale, di start-up innovative.

MISE: sostegno alle start-up innovative

MISE: sostegno alle start-up innovativeIl Ministero dello Sviluppo Economico, con la circolare n. 68032 del 10 dicembre 2014, ha definito gli aspetti rilevanti per l’accesso alle agevolazioni e il funzionamento del regime di aiuto finalizzato a sostenere la nascita e lo sviluppo, su tutto il territorio nazionale, di start-up innovative, di cui al decreto ministeriale 24 settembre 2014.

In funzione della localizzazione dell’impresa beneficiaria, le risorse disponibili per l’intervento di cui al presente decreto sono utilizzate:

a) in favore di start-up innovative ubicate nelle regioni Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia, relativamente alle risorse liberate di cui alle lettere a) e b) del punto 3.1, fatte salve le limitazioni di utilizzo delle predette risorse per iniziative rientranti nei settori della trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli di cui all’allegato 1 al TFUE, della pesca e dell’acquacoltura;

b) in favore di start-up innovative ubicate nelle regioni Calabria, Campania, Puglia e Sicilia, relativamente alle risorse del PON Ricerca e Competitività 2007 -2013 di cui alla lettera a) del punto 3.1, fatte salve le limitazioni di utilizzo delle predette risorse per iniziative rientranti nei settori della trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli di cui all’allegato 1 al TFUE, della pesca e dell’acquacoltura;

c) in favore delle start-up innovative ubicate nel territorio del cratere sismico aquilano, relativamente alle risorse di cui all’articolo 3, comma 1, lettera a), del decreto del Ministro per la coesione territoriale 8 aprile 2013. In coerenza con quanto previsto dal predetto decreto, una quota pari al 25% (venticinque percento) di tali risorse è riservata in favore dei soggetti beneficiari i cui piani di impresa sono finalizzati alla realizzazione di infrastrutture innovative e servizi per le “città intelligenti” (smart cities), nei settori della mobilità, energia, telecomunicazione, sicurezza e centri per il comando e il controllo;

d) in favore delle start-up innovative ubicate nelle rimanenti regioni del territorio nazionale, diverse da quelle di cui alla lettera a), relativamente alle risorse del Fondo per la crescita sostenibile di cui alla lettera c) del punto 3.1.

Le domande di agevolazione potranno essere presentate dal 16 febbraio alle ore 12 esclusivamente per via elettronica, utilizzando la procedura informatica messa a disposizione sul sito internet www.smartstart.invitalia.it secondo le modalità e gli schemi ivi indicati; tali schemi saranno resi disponibili dal Soggetto gestore in un’apposita sezione del sito sopra indicato almeno 10 giorni prima dell’apertura dello sportello.


giovedì 18 dicembre 2014

FONDAZIONE CON IL SUD. Presentate al Ministro Franceschini le esperienze dei bandi di valorizzazione del patrimonio storico artistico italiano

Una iniziativa “sperimentale” per rendere fruibile il patrimonio culturale nelle regioni meridionali e creare opportunità di sviluppo, attraverso il terzo settore e le comunità locali

Un bando da 4 milioni di euro individuerà le migliori proposte di valorizzazione

Oltre 220 beni inutilizzati messi a disposizione dagli enti pubblici e privati proprietari sono pubblicati su www.ilbenetornacomune.it 


Roma, 16 dicembre 2014 – Si chiama Ilbenetornacomune.it ed è un sito web che ospita 221 beni culturali del Sud, inutilizzati e non assegnati a terzi, che potrebbero essere valorizzati e fruiti attraverso modalità e iniziative decise dalle comunità locali, attraverso le organizzazioni del terzo settore e in partnership con profit e non. 
L’iniziativa è stata presentata questo pomeriggio al Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo con la partecipazione del Ministro Dario Franceschini, del Presidente dell’ANCI Piero Fassino e del Presidente della Fondazione CON IL SUD Carlo Borgomeo.
I beni sono stati proposti dai rispettivi proprietari, enti pubblici e privati, alla Fondazione CON IL SUD in risposta all’invito a promuovere l’uso “comune” dei beni culturali delle regioni meridionali, per una più ampia fruibilità da parte della collettività, come strumento di coesione sociale.
L’iniziativa è nata nell’ambito della prima fase del nuovo Bando Cultura promosso dalla Fondazione CON IL SUD che ha interessato i proprietari degli immobili di rilevanza storico - artistica e culturale. Gli immobili proposti saranno valutati dalla Fondazione sulla base di specifici criteri come le condizioni generali, il potenziale utilizzo per attività socio-culturali economicamente sostenibili, l’accessibilità e la fruibilità. I beni che saranno selezionati potranno accedere alla seconda fase del bando, che metterà a disposizione 4 milioni di euro di risorse private per sostenere la valorizzazione attraverso la realizzazione di attività socio-culturali. Il bando, che sarà pubblicato nei prossimi mesi sul sito della Fondazione, si rivolge alle organizzazioni del terzo settore di Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna, Sicilia.

I 221 beni proposti e pubblicati sul sito, per il 37% sono “Ville e palazzi storici”, il 29% “Luoghi di culto”, il 12% “Castelli e fortezze”, l’11% “Beni archeologici”, il 7% “Archeologia industriale”, il 4% “Altri spazi”. 

68 beni si trovano in Sicilia, 53 in Puglia, 40 in Campania, 33 in Calabria, 15 in Basilicata e 12 in Sardegna. 
Il maggior numero di candidature proviene dalle province di Palermo (28), Bari (22), Cosenza (16), Lecce (15), Messina (10), Catania (10), Potenza (10), Salerno (10), Avellino (9), Napoli (9).

Il sito, al di là degli esiti del bando - solo un numero molto limitato di beni potrà accedere alla seconda fase - vuole offrire a tutti la possibilità di proporre e condividere idee per un possibile utilizzo comunitario dei beni, contribuendo a promuoverli come luoghi della collettività, affinché il patrimonio artistico e culturale del nostro Sud non sia dimenticato, ma al contrario possa diventare sempre più accessibile e fruibile.

L’Italia è la nazione con la più alta densità di beni culturali per chilometro quadrato, tanto da essere normalmente definito un museo a cielo aperto. La spesa del nostro Paese per la “tutela e valorizzazione beni e attività culturali e beni paesaggistici” equivale allo 0.37% del Pil, un livello inferiore rispetto a quello di altri paesi come Francia (0,75%) o Spagna (0,67%). Le Amministrazioni locali contribuiscono per circa i due terzi alla spesa pubblica per attività culturali (4,21 miliardi di euro nel 2011). La spesa dei Comuni per la cultura però è fortemente diseguale fra Sud e resto del Paese: nel Mezzogiorno la media è di 4,8 euro per abitante, contro i 14,3 euro nel Nord e i 12,3 del Centro. Un divario che si riflette anche sullo stato di conservazione degli edifici storici, con le regioni meridionali agli ultimi posti. Ad esclusione della Puglia che supera di poco la quota del 60% di edifici storici in buono/ottimo stato, le altre regioni del Sud sono nettamente al di sotto di tale soglia (Calabria e Sicilia non raggiungono quota 50%).
“Lasciare in stato di abbandono questo patrimonio è un indice di cecità verso il futuro, un limite inaccettabile allo sviluppo - ha affermato Carlo Borgomeo, Presidente della Fondazione CON IL SUD. E’ necessario superare l’idea che ci si possa occupare di cultura soltanto una volta risolti i problemi economici e superata la crisi, come se si trattasse di un lusso. Ma anche l’idea che a farlo debba essere solo lo Stato. Noi proponiamo un modello diverso, che coniuga pubblico e privato sociale con la partecipazione diretta delle comunità locali, nell’ottica di una responsabilità diffusa. Gli esempi dei progetti sostenuti in questi anni dalla Fondazione CON IL SUD dimostrano che la valorizzazione e promozione del patrimonio storico, artistico e culturale, di cui il nostro Mezzogiorno è ricco, è un efficace strumento di coesione sociale e crea occasioni di riscatto per le comunità, può essere un importante volano di sviluppo locale capace di generare perfino occupazione, soprattutto giovanile”.

Attraverso le due precedenti edizioni del Bando (2008 e 2011), la Fondazione CON IL SUD ha sostenuto 21 progetti per la tutela e valorizzazione del patrimonio storico-artistico e culturale (beni materiali e immateriali), per un’erogazione complessiva di oltre 8 milioni di euro. 

PRESENTAZIONE QUI

lunedì 15 dicembre 2014

Bando Culturability 2014, fondo perduto per 60.000 euro ad associazioni ed enti no profit.

La Fondazione Unipolis indice il bando Culturability. L’iniziativa sostiene progetti di innovazione culturale caratterizzati da forte impatto sociale in grado di indicare gli indirizzi per una nuova dimensione di welfare culturale accompagnato allo sviluppo economico dei territori e delle comunità.

Chi può partecipare?
Il bando è aperto alle organizzazioni senza scopi di lucro, in forma singola o di partnership, regolarmente iscritte presso i registri e albi competenti:
  • associazioni, comitati, fondazioni non profit;
  • organizzazioni di volontariato (Legge 266/1991);
  • organizzazioni non governative (Legge 49/1987);
  • associazioni e società sportive dilettantistiche  senza fini di lucro (Legge 289/2002);
  • associazioni di promozione sociale ( Legge 383/2000);
  • cooperative sociali (Legge 381/1991);
  • cooperative che operano nel settore culturale;
  • imprese sociali (Legge n. 118/05 e  Decreto Legislativo  n. 155/2006);
  • altre ONLUS non ricomprese in questo elenco.

Le organizzazioni non profit devono disporre di un organo amministrativo, direttivo o consiliare in forma collegiale, con poteri decisionali e negoziali, composto in maggioranza da giovani fra i 18 e i 35 anni non compiuti.
La partecipazione è aperta anche a team informali di nuova costituzione purché, in caso di accesso alla selezione finale, manifestino l’impegno a costituire un soggetto associativo, riconoscibile e riconosciuto dal punto di vista giuridico, iscritto negli appositi albi entro la data di chiusura del bando.

Progetti ammissibili
Il bando è aperto a progetti innovativi nel settore culturale.
A titolo di esempio, sono richieste progettualità che mirino a utilizzare, riattivare e riqualificare spazi urbani, aree ed edifici degradati, abbandonati, dismessi, sotto utilizzati, in fase di transizione.
Progetti che prevedano azioni e attività in campo culturale o creativo in un’ottica di welfare comunitario, finalizzate a favorire la creazione di reti fra le realtà organizzate e i singoli a livello locale, occasioni di lavoro e sviluppo incoraggiando processi di coesione e integrazione, di identità territoriale, di aggregazione e scambio per generare valore sociale.

Selezione dei progetti
Il bando Culturability prevede la selezione di 20 progetti.
I progetti così selezionati parteciperanno a un percorso di accompagnamento e formazione con la finalità di migliorare e sviluppare le proposte che saranno oggetto di valutazione finale da parte di una commissione.
Tale commissione selezionerà i 6 progetti più qualificati. A ciascuno di essi verrà assegnato un contributo di € 60.000, di cui € 40.000 a fondo perduto ed € 20.000 in forma di prestazioni  in attività formative e di incubazione.

Termini e modalità di presentazione delle candidature
I progetti potranno essere presentati attraverso il sito web www.culturability.org entro le ore 15.00 del 28 febbraio 2015.

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sabato 13 dicembre 2014

Bando Smart&Start Italia, domande per finanziamenti alle start-up dal 16 febbraio 2015.

Smart&Start Italia parte ufficialmente il rinnovato incentivo rivolto alle start-up innovative stabilite su tutto il territorio nazionale. Dalle ore 12.00 del 16 febbraio 2015 Invitalia aprirà ufficialmente lo sportello on line per consentire la presentazione delle domande ed i piani di impresa.
La misura rimarrà attiva fino ad esaurimento delle risorse disponibili, l’istruttoria delle domande presentate seguirà l’ordine cronologico di arrivo.
Smart&Start ha una dotazione finanziaria di circa 200 milioni di euro a copertura di investimenti fino a 1,2 milioni di euro per singola impresa.

Per saperne di più sul nuovo Smart&Start, leggi:

Smart&Start Italia, via ai nuovi finanziamenti agevolati fino a € 1.200.000 per le start-up innovative.

 

Fondo politiche per la famiglia Campania, 17 milioni per asili nido, assegni a persone non autosufficienti, assistenza domiciliare.

Con deliberazione n. 531 del 10 novembre 2014 la Giunta della Regione Campania ha disciplinato la destinazione delle risorse ad essa riconosciute a valere dal Fondo Nazionale Politiche per la Famiglia. Complessivamente alla Campania spettano circa € 17.000.000.

Tali risorse saranno investire in tre direttrici. Regione Campania si è impegnata a mettere a disposizione un ulteriore 20% di risorse al fine di incentivare:

1) il potenziamento degli asili nido regionali mediante, con investimenti per € 9.968.914:
- erogazione di voucher per agevolare il pagamento delle rette presso strutture pubbliche e private;
- erogazione di risorse per il sostegno ai costi di gestione degli asili nido nonché dei servizi sperimentali, integrati ad essi connessi;
- risorse per l’incremento dell’orario di servizio, apertura nei periodi festivi, miglioramento dei servizi mensa e trasporti.

2) sostegno a persone non autosufficienti, investimenti per € 6.000.000 per l’attivazione di un sistema di erogazione di un assegno mensile per € 700,00 a favore di famiglie con in carico persone non autosufficienti;

3) investimenti per € 1.499.250, per il sostegno di iniziative a supporto dell’assistenza domiciliare.
Tutte le novità sull’attuazione delle misure saranno pubblicate su Campania Europa.

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lunedì 8 dicembre 2014

Report: Startup stories - Puntata del 07/12/2014




Associazioni di volontariato e ONLUS, contributi per l’acquisto di ambulanze e veicoli sanitari (annualità 2014).

C’è tempo fino al 31 dicembre 2014 per accedere al contributo del Ministero del Lavoro per gli acquisti, effettuati nell’anno corrente, di ambulanze, beni strumentali e beni da donare a strutture sanitarie pubbliche.

Destinatari della misura sono:

  • le organizzazioni di volontariato iscritte negli appositi registri;
  • le organizzazioni non lucrative di utilità sociale (ONLUS) iscritte all’anagrafe unica secondo la normativa vigente.


Come si evince dalle linee guida di compilazione della domanda, il contributo è riconosciuto per gli acquisti di veicoli, anche usati, ed ambulanze con relativi allestimenti e dotazione antincendio ovvero per l’acquisto di beni strumentali da donare a strutture sanitarie pubbliche.

Il bene può essere stato comperato per acquisto diretto, acquisizione mediante leasing, a rate. Per l’acquisto di ambulanze è necessario non aver già usufruito del particolare sgravio del 20% applicato dai concessionari in virtù della legge n.326 del 2003.

Le richieste di contributo devono essere spedite a mezzo raccomandata, entro il 31 dicembre 2014.

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martedì 2 dicembre 2014

Smart & Start: la locandina




Voucher PMI, via ai finanziamenti a fondo perduto fino a € 10.000 per la digitalizzazione aziendale.

Il Ministro dello Sviluppo Economico ha adottato il decreto ministeriale 23 settembre 2014 che attua il decreto Destinazione Italia nella parte in cui ha istituito, a beneficio delle micro, piccole e medie imprese (PMI) un contributo di € 10.000 per la digitalizzazione dei processi aziendali e l’ammodernamento tecnologico.
Occorre ora attendere l’apertura dei termini per la presentazione delle domande il quale è rimesso ad un successivo decreto direttoriale. Le risorse a disposizione per l’intervento sono pari ad € 100.000.000.

Beneficiari
Possono richiedere il Voucher tecnologico le micro, piccole e medie imprese (MPMI) aventi sede legale o unità locale attiva sul territorio nazionale.
L’impresa richiedente non deve essere sottoposta a procedura concorsuale, non trovarsi in stato di fallimento, di liquidazione (anche volontaria), di amministrazione controllata, di concordato preventivo o in qualsiasi altra situazione equivalente.
Non è possibile richiedere il Voucher a copertura di spese già effettuate mediante altri contributi pubblici.

Spese ammissibili mediante il Voucher tecnologico
L’intervento è finalizzato a sostenere, tramite contributi in forma di Voucher pari ad € 10.000, l’acquisto di software, hardware o servizi che consentano:

  1. il miglioramento dell’efficienza aziendale;
  2. la modernizzazione dell’organizzazione del lavoro, tale da favorire l’utilizzo di strumenti tecnologici e forme di flessibilità, tra cui il telelavoro;
  3. lo sviluppo di soluzioni di e-commerce;
  4. la connettività a banda larga e ultralarga;
  5. il collegamento alla rete internet mediante la tecnologia satellitare, attraverso l’acquisto e l’attivazione di decoder e parabole nelle aree dove le condizioni geomorfologiche non consentano l’accesso a soluzioni adeguate attraverso le reti terrestri o laddove gli interventi infrastrutturali risultino scarsamente sostenibili economicamente o non realizzabili;
  6. la formazione qualificata, nel campo ICT, del personale delle suddette piccole e medie imprese.
  7. L’erogazione del contributo è effettuata dal Ministero in unica soluzione sulla base della documentazione di spesa presentata dall’impresa richiedente.


Termini di presentazione delle domande
Le istanze di accesso all’agevolazione devono essere presentate, nel periodo di apertura dello sportello fissato con successivo decreto direttoriale attraverso l’apposita procedura informatica resa disponibile sul sito Internet del Ministero (www.mise.gov.it).


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lunedì 1 dicembre 2014

Dieci punti per lo sviluppo e il rilancio del Sud, la visione strategica del PD di Salerno

Le ragioni di un documento strategico.
Il documento strategico del Dipartimento Economia del PD Salerno nasce con l’obiettivo di individuare gli assi principali dello sviluppo del nostro territorio. Nel generale contesto di crisi, drammatica è la situazione del Sud Italia e della Campania: quasi – 11% di PIL in cinque anni e disoccupazione superiore al 20%. Da qui nasce una forte esigenza di cambiamento, della quale il PD vuol farsi portavoce creando un nuovo metodo di lavoro ed elaborando proposte concrete, che riescano a esprimere le posizioni proprie di una vera sinistra riformista alla luce delle sfide della modernità e delle nuove dinamiche economiche.

La provincia di Salerno e lo stallo recessivo. È ancora crisi, i piccoli soffrono di più.
Lo scenario dell’economia salernitana nel primo trimestre dell’anno ha continuato a segnalare indicatori negativi di nati-mortalità delle imprese rispetto al periodo precedente anche se, nei mesi successivi, si è registrata una piccola inversione di tendenza. Tuttavia, nonostante il secondo trimestre abbia portato su un valore positivo il saldo di nati-mortalità semestrale, tale recupero non è stato sufficiente a compensare i dati degli anni precedenti (-0,4% del primo semestre 2013 e -0,3% l’analogo tasso per il 2012).
Il comparto in crisi più profonda di conferma quello delle costruzioni, condizionato negativamente dall’andamento della domanda interna, da risorse pubbliche sempre più esigue e da una significativa stretta creditizia. Non vanno meglio il manifatturiero e il commercio al dettaglio.
Più in generale, a soffrire maggiormente sono le piccole imprese e quelle che hanno scarsa vocazione internazionale.
La conseguenza più immediata e drammatica dell’attuale scenario economico è un tasso di disoccupazione, giovanile e non, ben al di sopra della media nazionale.

Le proposte del Pd per il sistema economico e produttivo della provincia di Salerno.
Il quadro di crisi dell’economia provinciale, aggravato da un contesto macroeconomico particolarmente critico, rende necessaria un’attività di pianificazione e programmazione che riesca a invertire il trend in corso. Puntando a questo obiettivo, abbiamo individuato temi e proposte che riteniamo prioritari (ancorché ovviamente non esclusivi) per generare sviluppo e occupazione nella provincia di Salerno. Si tratta di un programma in dieci punti, dieci assi di sviluppo compatibili con le peculiarità e potenzialità del nostro territorio e del nostro capitale umano. Ovviamente, come si dirà più avanti, tali idee saranno sottoposte alla condivisione di tutti i soggetti responsabili dello sviluppo locale per migliorarle e riuscire a concretizzarle nella maniera più efficace possibile.
Il nostro modus operandi, in definitiva, intende basarsi su tre elementi fondamentali: l’umiltà dell’ascolto, la forza della proposta e il coraggio del cambiamento.

1.      La “reindustrializzazione sostenibile”.
2.     Ricerca, innovazione e formazione: Salerno capitale delle start up e  delle professioni.
3.      L’attrazione di capitali, il supporto alla competitività e all’internazionalizzazione.
4.      Un turismo realmente volano di sviluppo.
5.      Cultura e creatività.
6.      L’economia del mare.
7.      Infrastrutture e logistica integrata.
8.      Un nuovo approccio per l’edilizia: sostenibilità, infrastrutture e partenariato.
9.      La green economy.
10.   L’economia del terzo settore.

La partita delle “aree interne”
Alcune delle proposte possono rappresentare significativi driver di sviluppo anche in relazione all’importante questione del rilancio delle aree interne del nostro territorio, che negli ultimi anni stanno registrando una persistente marginalizzazione e un costante impoverimento in termini sia economici che socio-demografici, come dimostrato dalla riduzione dei livelli occupazionali, dalla scarsa offerta di servizi essenziali e dal consistente calo della popolazione. In provincia di Salerno, d’altro canto, le aree interne rappresentano più del 73% del numero dei comuni, quasi l’80% della superficie complessiva e circa il 30% della popolazione residente, superando di gran lunga i valori medi regionali e nazionali.
Ecco perché si tratta di una partita che non possiamo abbandonare, partendo dalla necessità di garantire alcuni elementi di base, dalla manutenzione e prevenzione del rischio idrogeologico per proseguire con l’accessibilità e l’erogazione di servizi essenziali (sanitari scolastici, culturali, connettività, ecc.) a un livello quanto meno accettabile. Sulla base questi presupposti sarà possibile impostare una strategia di sviluppo e coesione delle aree interne coerente, che guardi al futuro e alla modernità nel rispetto delle peculiarità e delle tradizioni dei territori, che non rappresentano vincoli, bensì opportunità di crescita e occupazione.

Il quadro d’insieme e la risorsa/territorio.
Comprendere il territorio e le sue istanze significa muoversi su due direttrici fondamentali: se, da un lato, non si può prescindere da ragionamenti di area vasta per raggiungere efficienza e massa critica, dall’altro, è necessario elaborare strategie differenziate, che puntino ad affrontare problematiche specifiche.        Lungi dal sostenere un localismo anacronistico, dovremo comunque evitare di ripetere errori di un passato in cui le politiche economiche sono state spesso non strutturate in base alle effettive esigenze del territorio.

La campagna d’ascolto. Le alleanze territoriali.
Le proposte sopra elaborate sono riflessioni che nascono dall’ascolto degli operatori e delle imprese e dall’esperienza sul campo dei nostri militanti e dirigenti. Convinti della necessità di un contributo di tutti coloro che hanno a cuore il nostro territorio, intendiamo sottoporre il nostro documento a un confronto con i diversi attori dello sviluppo, partendo dalle dieci proposte specifiche per poi estendere l’analisi a quelli che abbiamo individuato come gli “assi trasversali” generali ritenuti fondamentali per lo sviluppo:infrastrutture, connettività, energia, fisco, capitali, credito, formazione e ricerca. Solo attraverso l’apertura al dialogo sarà, infatti, possibile creare un percorso di sviluppo e crescita per la provincia di Salerno.

In ultimo, vale la pena sottolineare come, per dare maggior forza e coerenza al nostro metodo di lavoro, ampliandone la portata e l’estensione, proporremo, nelle sedi opportune, del partito, la creazione di unosservatorio per il Sud, un gruppo di lavoro permanente, declinato anche su scala regionale, per affrontare le tante emergenze e i tanti problemi che ancora attanagliano i nostri territori.

Il PD Salerno, in definitiva, vuole lanciare un segnale di impegno e di speranza: insieme riusciremo a costruire un nuovo Sud, il Sud delle opportunità, della ricerca, dello sviluppo, delle imprese, del LAVORO.

FONTE: http://www.articolo41.it/