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venerdì 18 maggio 2012

“La Green Economy”


L’economia verde è la sola grande novità del mercato in grado di registrare crescita e innovazione e rappresenta una grande opportunità di rilancio economico e sociale soprattutto nelle aree protette a Sud dell’Italia. Nella classifica delle regioni più “green” d’Italia il primo posto è occupato dal Trentino Alto Adige che stacca di molto la seconda regione la Toscana e la terza l’Umbria, mentre i fanalini di coda nella corsa alla green economy sono Campania (18) Sicilia (19), e Puglia (20).
La classifica è di Fondazione Impresa che ha pubblicato il suo “Indice di Green Economy 2012”, realizzato sulla base di 21 indicatori relativi ai settori energia, imprese, agricoltura, turismo, edilizia, trasporti e rifiuti.
La Campania risulta prima in classifica con 247,9 grammi di CO2 emessa per euro di valore aggiunto reale. La Puglia è, invece, all’ultimo posto della classifica a causa della presenza in regione di impianti energetici ad elevate emissioni climalteranti. Il dato è rilevante per la Regione Campania e dimostra come l’ipotesi di utilizzo dei crediti di carbonio possa contribuire a sostenere attraverso gli strumenti della defiscalizzazione il modello di impresa  “verde” come sfida regionale e sostegno alla disoccupazione giovanile.
Come sempre la regione Campania registra dati contrastanti che vedono altri settori strategici in ritardo. Nel settore agricolo Calabria, Basilicata e Sicilia sono prime nell’indice di imprenditorialità bio, rispettivamente con 335,1, 238,6 e 164,5 operatori nel biologico ogni 100 mila abitanti.
La Campania, pur avendo fatto grandi passi in avanti, registra un allentamento nelle politiche dell’agricoltura biologica e sostenibile collocandosi al penultimo posto con 1,3 aziende bio ogni 100 mila abitanti.
Nel settore turismo, le regioni che complessivamente mostrano le migliori performance sono quelle del Nord, ad eccezione della Liguria, occupano i primi posti della classifica sulla densità di piste ciclabili. Per quanto riguarda le coste non balneabili per inquinamento sono le regioni del Nord e del Centro a manifestare le migliori performance, con Toscana, Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna che contano rispettivamente l’1,0%, l’1,3%, e l’1,6% di coste non balneabili sulle coste totali, contro una media nazionale del 5,9% e valori che in Campania superano il 17%.
Per la diffusione di alloggi agri turistici, tuttavia, le performance migliori sono espresse dalle regioni del Centro e del Sud, Umbria, Marche e Molise sono le regioni più virtuose.

Dott. Domenico Nicoletti

2 commenti:

Roberto ha detto...

Puntuale l'articolo che evidenzia quanto ancora è possibile fare. Complimenti all'autore e a Enzo.

Lucio ha detto...

Anche l'evento Fattorie in città confermano le potenzialità del territorio salernitano.