Le “Cooperative di Comunità” (C.D.C.) sono un
progetto imprenditoriale finalizzato a fornire alle comunità locali,
soprattutto dei piccoli comuni della aree “interne”, uno
strumento per mantenere il livello essenziale dei servizi e per curare e
valorizzare il territorio. Una risposta ai processi di impoverimento,
spopolamento e abbandono che caratterizzano tante parti del nostro Paese, e che
sono enfatizzati dall’attuale crisi economica e finanziaria, che tra le altre
cose sta comportando una riduzione delle risorse a disposizione delle
amministrazioni locali per mantenere i servizi pubblici essenziali.
Distribuzione delle Cooperative di comunità – Fonte
“rivistaimpresasociale” – 2015
La Cooperativa di Comunità stimola il protagonismo
dei cittadini nella gestione dei servizi e nella valorizzazione dei territori ed
è agevolata dalle ultime disposizioni governative. Il processo di
liberalizzazioni tracciato dal decreto “Cresci Italia” interessa anche il
settore dei servizi locali, dove il soggetto pubblico dovrà progressivamente
lasciare spazio all’intervento del privato. Una prospettiva che rischia di
creare non pochi problemi soprattutto nelle realtà di più piccole dimensioni.
In Italia ci sono, infatti, 5.683 comuni con meno di 5.000 abitanti (pari
al 70,2% del totale), nei quali vivono oltre 10 milioni di persone, pari al 17%
della popolazione complessiva; sono centri di dimensioni ridotte, spesso
collocati in contesti territoriali disagiati, con difficoltà di accesso e di
collegamento con le reti infrastrutturali e di servizi appannaggio delle città.
Si tratta di cooperative polifunzionali che
provvedono ai bisogni degli anziani (con la cura o la consegna a domicilio di
spesa e farmaci); al potenziamento del turismo laddove la Proloco ha chiuso
(tracciando itinerari paesaggistici, e organizzando eventi per attirare
visitatori); alla creazione di opportunità di lavoro per le nuove generazioni
soprattutto nell’ambito del dissesto idrogeologico nelle molte aree nazionali
considerate a rischio.
Le esperienze in Italia
La formula della Cooperativa di Comunità sta riscuotendo
grande interesse in tutta l’Italia, poichè permette di sopperire all’assenza o
alla scarsità di fondi pubblici valorizzando il protagonismo locale.
1) La Cooperativa di Comunità Valle dei Cavalieri
Per salvare il paese, lo hanno messo a cooperativa.
Succiso, sulle montagne di Reggio Emilia, 65 abitanti
d’inverno, 500 d’estate, negli anni 50 ci vivevano mille persone con 4000
pecore. Nel 91 si sono inventati una ‘cooperativa di comunità’ bipartisan,
associata sia a Legacoop che a Confcooperative. Veramente la definizione è
arrivata un bel po’ di anni dopo, il copyright è del ministro Giuliano Poletti,
la storia era già partita da un bel pezzo. Così originale da stuzzicare anche i
giapponesi. L’anno scorso sono arrivati quassù a quota mille due professori di
Osaka per studiare questo modello speciale.
Una cooperativa, voluta dagli abitanti di un piccolo
paese per mantenerlo vivo, è una comunità. L’idea che ci ha portato alla
costituzione della Cooperativa di Comunità “Valle dei Cavalieri”, dove
l’associazione da parte delle persone è volontaria e la proprietà è comune, è
stata quella di reagire all’insostenibilità economica di singole attività e
all’assenza di servizi di interesse generale con una risposta collettiva che
coinvolgesse tutti i residenti del paese.
Le risposte della collettività, spesso con il supporto degli enti
locali, riescono a sopperire alle mancanze di servizi e a creare dei percorsi
economici virtuosi che creano occupazione all’interno della comunità stessa
con effetti positivi che inevitabilmente si riflettono sulla qualità della
vita dei cittadini, che rafforzano i loro legami sociali trovando soluzioni
efficaci a problemi comuni…
A partire dal 1990 sono stati costruiti una bottega
di alimentari, un bar, una sala convegni,
un agriturismo con venti posti letto, un ristorante ed il
gruppo “hanno per scuola l’Alpe”, in collaborazione con l’associazione Altri Passi, per
organizzare camminate ed insegnare ai giovani la passione per la montagna, e
sono ultimamente stati realizzati un Centro Benessere, locale
spogliatoio per le Attività Outdoor ed un Campo
Polivalenteper le attività sportive in sintetico.
Oltre ad offrire questi servizi, la cooperativa produce
nella Azienda Agricola il pecorino e la ricotta dell’Appennino Reggiano, e
gestisce il servizio scolastico trasportando anche provviste e medicine.
2) La Cooperativa di Comunità Oltrevalledi
Brisighella (RA)

La
cooperativa presenta caratteristiche innovative in quanto nasce dal desiderio
dei soci fondatori di sviluppare una attività di carattere imprenditoriale ma
profondamente legata al territorio e rispettosa delle tradizioni e cultura
locali; origina dall’idea che il protagonismo dei cittadini e delle imprese, in
forma associata, sia decisivo per uno sviluppo del territorio e per la
soluzione dei problemi comuni, e per questo nasce come una organizzazione
aperta a nuove adesioni e collaborativa. Quindi, nonostante le naturali
finalità economiche e l’obiettivo di costruire nuove opportunità di lavoro, è
importante sottolineare che la cooperativa vuole essere un soggetto, attivo e
responsabile, che trae energia dalla volontà delle persone del luogo di unire i
propri sforzi e capacità al fine di soddisfare i bisogni comuni.
La cooperativa ha per oggetto l’esercizio di una attività
di impresa per:
- Organizzare
un sistema offerta turistica di comunità;
- Organizzare iniziative
finalizzate alla gestione di alloggi, camere o altre forme ricettive per
uso turistico;
- Organizzare
e gestire corsi per turisti e residenti;
- Gestire
spazi espositivi e di commercializzazione di prodotti locali;
- Ideare
e promuovere eventi e attività per valorizzare il patrimonio locale.
Lo scopo prioritario che muove questa progettazione è
quello di potenziare la promozione turistica e culturale del territorio
brisighellese, con un approccio votato al coinvolgimento di tutta la
comunità locale sotto i principi di un turismo propriamente responsabile.
OltreValle svolgeattività di rete all’interno del territorio per mettere a
sistema tutte le esperienze e le potenzialità offerte da coloro che da tempo
operano nella e per la comunità; inoltre promuove percorsi turistici e
culturali, in ottica di responsabilità e di sostenibilità per la comunità di
riferimento.
L’idea originale di questo progetto è quella di
sviluppare una promozione strutturata ed efficace del territorio collinare. La
promozione riguarda sia l’ambito turistico, che quello culturale considerando
come fattore chiave appunto il territorio e la comunità, con la loro storia e
le loro tradizioni, ma anche capaci di offrire una diversità di proposte molto
ampia in grado di raggiungere differenti tipologie di persone.
La cooperativa “OltreValle” vuole svolgere le seguenti
attività a servizio della comunità:
- Sviluppo
di una rete di attori locali per la promozione turistico-culturale del
territorio;
- Costruzione
di offerte turistiche di comunità;
- Promozione
di tutte le realtà operanti sul territorio nei diversi ambiti, agricolo –
culturale – commerciale – turistico – naturalistico – ambientale.
- Promozione
e sviluppo di strumenti per la partecipazione attiva dei cittadini alla
vita turistico-commerciale della comunità.
La logica di fondo è quella del turismo
responsabile di comunità, una nuova forma di accoglienza turistica,
recentemente sviluppatasi in Italia in alcuni borghi e valli, in particolare
dell’Appennino centro-settentrionale, ancora autentici ed integri, il cui scopo
è coinvolgere la collettività in tutte le sue forme organizzate, pubbliche e
private, per promuovere in modo sinergico e partecipato lo sviluppo
sostenibile dell’offerta turistica territoriale. Questa originale forma di
ospitalità turistica coinvolge tutta quella parte di popolazione di un borgo o
di una valle che è disponibile a qualificare e arricchire l’accoglienza e
l’ospitalità del proprio territorio, offrendo esperienza, competenza e
testimonianza della cultura materiale del luogo, come vecchi mestieri,
tradizioni, gastronomia tipica, produzioni locali di qualità, artigianato
tradizionale. E’ tutta una comunità che si impegna a prendere per mano il
turista in questo percorso di conoscenza e condivisione di una “vacanza” nel
proprio borgo, nella propria valle. Si sviluppa in questo senso quello che
viene definito il marketing esperienziale legato al turismo, laddove il
consumatore assume un ruolo centrale. Il turista non è più soltanto colui che
fisicamente fa la vacanza, ma è un soggetto che viene mosso da motivazioni
intrinseche, legate a tematiche sociali ed ambientali, e da emozioni suscitate
dai luoghi e dalle comunità che visita.
In pratica occorre lavorare con nuove funzioni di
produzione dei consumatori, che non sono più soltanto fruitori di un servizio o
di un bene, ma sono produttori di legami sociali e simbolici connessi
a determinati prodotti e servizi, che a loro volta generano valore per
l’impresa e per la comunità.
3) La Cooperativa di Comunità “I Briganti di Cerreto“
nata nel 2003 dalla precisa volontà di un gruppo di
giovani residenti a Cerreto Alpi di riqualificare e implementare le attività
locali, a vantaggio dell’ambiente e della comunità locale.
L’iniziativa vuole valorizzare le potenzialità della
montagna per continuare a farla “vivere” nel pieno rispetto della natura.
La Cooperativa persegue l’obiettivo di attivare, organizzare e gestire
iniziative specifiche relative a:
- Cura
del verde e del territorio.
- Turismo
di Comunità – Turismo Scolastico
- Commercializzazione
di prodotti dei settori d’interesse
- Corsi
didattici rivolti all’ambiente scolastico e a tutti gli interessati su
temi inerenti al territorio per le sue connotazioni agricole, forestali,
naturalistiche, ambientali, storico culturali.
- Servizi
ambientali per il controllo e il monitoraggio del territorio.
- Coordinamento
e gestione di iniziative finalizzate alla gestione di alloggi, camere o
altre forme ricettive per uso turistico.
- Gestione
di servizi anche per conto di Enti o privati.
Intanto sull’Appennino reggiano nasce la Scuola della
Cooperazione di Comunità
Ha preso il via nel 2014 a Succiso la Scuola della
Cooperazione di Comunità. “Fare cooperazione di comunità per lo sviluppo
locale delle aree interne. Esperienze, competenze e strumenti operativi per la
cura e la valorizzazione dei territori attraverso la cooperazione di
comunità”. Questo è stato il tema della prima delle due iniziative
organizzate sull’Appennino Reggiano nell’ambito della Scuola della Cooperazione
di Comunità, un progetto promosso dall’Alleanza delle Cooperative Italiane
dell’Emilia-Romagna e di Reggio Emilia, con il contributo della Regione
Emilia-Romagna grazie al progetto “La cooperativa è una comunità” finanziato
dalla Legge Regionale 6/2006.
scuola della cooperazione di comunità
Il 24 e 25 ottobre 2014 a Succiso si è parlato della
significativa esperienza delle cooperative di comunità situate nell’alto
Appennino reggiano, in particolare le cooperative “I Briganti di
Cerreto” di Cerreto Alpi e “Valle dei Cavalieri” di Succiso, nate con
l’obiettivo di mantenere in quel luogo una comunità viva, attraverso la forma
dell’impresa cooperativa. Una esperienza che l’Alleanza delle Cooperative
Italiane ritiene possa essere replicato in altri territori.
Alle prime due giornate della Scuola hanno preso parte
trenta partecipanti, provenienti oltre che da Reggio Emilia, da Benevento,
Roma, Suvereto (LI)), Bagnone (MS), Ferrara e Parma. I partecipanti hanno
potuto conoscere da vicino l’esperienza della Valle dei Cavalieri, visitando
anche il caseificio della cooperativa.
I progetti in corso
Analoghe proposte sono venute in Sardegna, dove si
punta a recuperare le attività perdute nei piccoli paesi (Piano BAI Sardegna).
In Liguria, Legambiente e Legacoop Liguria
hanno firmato un protocollo d’intesa per la salvaguardia delle comunità,
attraverso la creazione di posti di lavoro, la tutela paesaggistica, il
recupero di produzioni tradizionali.
Nel Lazio è stato firmato un accordo tra le
centrali cooperative e i Comuni per valorizzare le comunità locali e
territoriali. Tra questi, il progetto Tor Forame alla Borghesiana
(Roma) vuole facilitare la mobilità, gestire aree verdi ed energie rinnovabili.
Intanto sull’Arco Alpino
Vi sono esperienze positive di Cooperative di Comunità
che proseguono già da decenni come quelle realizzate sull’arco alpino dove
esistono 77 cooperative elettriche che forniscono energia a oltre 300mila
persone. Il cittadino è al tempo stesso utente, consumatore e socio
dell’impresa che eroga il servizio. In centri come Storo, Morbegno e Prato allo
Stelvio (dove è consentito produrre e distribuire energia elettrica) si è
riusciti persino a cablare il territorio e a fare teleriscaldamento.
Prato allo Stelvio, un comune di 3200 abitanti situato
nell’Alta Val Venosta (Bz), ha schierato in campo un mix di diverse tecnologie
grazie al quale riesce a coprire con risorse locali e rinnovabili il fabbisogno
energetico della sua popolazione.
Dalla sua, il comune di Prato allo Stelvio, ha una lunga
tradizione nell’approvvigionamento energetico da fonti rinnovabili, risale al
1926 la messa in funzione della prima centrale idroelettrica, e una strategia
energetica locale, che vede il coinvolgimento dei cittadini, in buona parte
soci della cooperativa energetica locale che gestisce gli impianti. Prato allo
Stelvio si distingue per la varietà di tecnologie messe in gioco, che sfruttano
la biomassa, la fonte solare, l’acqua e il vento.
La cooperativa Cooperativa E-Werk Prad gestisce
i servizi di distribuzione dell’energia elettrica, di calore e di
telecomunicazione a banda larga nel territorio comunale ed è in grado di
coprire tutto il fabbisogno energetico (1.600 utenze elettriche, 580
utenze termiche, 250 utenze per servizi di telecomunicazione) grazie a un mix di
18 diversi impianti da fonti rinnovabili (dal solare al mini idro, dall’eolico
alle biomasse). La gestione delle reti e degli impianti è il “segreto” di un
successo che consente di garantire bollette del 27% in meno per l’elettricità e
del 62% in meno per il riscaldamento delle case ai soci della cooperativa
rispetto alle media italiana.
1 commento:
Ciao, Piccola offerta per la famiglia e le piccole imprese.
Si desidera ricevere un credito per l'attuazione del progetto; vostre attività; Costruzione delle vostre case; Affitto casa o appartamento ecc...
Io sono FRANK HEINZ disponibile a fare prestiti da 2.000 a 900.000 euro senza alcun protocollo banca con un tasso di interesse annuo di 3%. E-mail: frannkheinz@gmail.com, si prega di contattare in caso di necessità.
Ciao, Piccola offerta per la famiglia e le piccole imprese.
Si desidera ricevere un credito per l'attuazione del progetto; vostre attività; Costruzione delle vostre case; Affitto casa o appartamento ecc...
Io sono FRANK HEINZ disponibile a fare prestiti da 2.000 a 900.000 euro senza alcun protocollo banca con un tasso di interesse annuo di 3%. E-mail: frannkheinz@gmail.com, si prega di contattare in caso di necessità.
Ciao, Piccola offerta per la famiglia e le piccole imprese.
Si desidera ricevere un credito per l'attuazione del progetto; vostre attività; Costruzione delle vostre case; Affitto casa o appartamento ecc...
Io sono FRANK HEINZ disponibile a fare prestiti da 2.000 a 900.000 euro senza alcun protocollo banca con un tasso di interesse annuo di 3%. E-mail: frannkheinz@gmail.com, si prega di contattare in caso di necessità.
Ciao, Piccola offerta per la famiglia e le piccole imprese.
Si desidera ricevere un credito per l'attuazione del progetto; vostre attività; Costruzione delle vostre case; Affitto casa o appartamento ecc...
Io sono FRANK HEINZ disponibile a fare prestiti da 2.000 a 900.000 euro senza alcun protocollo banca con un tasso di interesse annuo di 3%. E-mail: frannkheinz@gmail.com, si prega di contattare in caso di necessità.
Posta un commento