![]() |
"Quando il Mostro è il proprio padre". |
Oggi abbiamo il piacere di
pubblicare sul nostro blog un'intervista fatta alla giovane scrittrice
Alessandra Hropich inerente il suo libro "Quando il Mostro è il proprio
padre" della Bibliotheka
Edizioni.
Quando il mostro è il proprio padre, il libro di Alessandra Hropich tratta di un argomento delicato: gli abusi sessuali.
IL libro "QUANDO IL MOSTRO
E’ IL PROPRIO PADRE" è pieno di abusi ma le vittime provano vergogna nel
raccontare le loro vicende, per questo restano in silenzio e sopportano fino
allo sfinimento. Quanti sono oggetto di violenza fisica o psicologica, spesso
diventano complici nei confronti dell’ aggressore perché parente, questo è
accaduto in una famiglia apparentemente normale ma che, di normale, non aveva
nulla. Mi ha sconvolto il forte senso della famiglia, il desiderio d’ amore di
una donna romantica, passionale che scopre di vivere con un Mostro.
Trattando queste esperienze, quanto ti sei sentita coinvolta nei panni della vittima?
Il fatto che mi ha sconvolto è il
modus operandi del Mostro che ha agito in modo vile e scaltro facendosi passare
per un santo non destando sospetti nel vicinato e tra i conoscenti. Tutti lo
hanno considerato un uomo innocuo , dal carattere mite, sempre pronto a dare
una mano a tutti, anche se, la sua, era una maschera che ha felicemente
indossato per tanti anni.
Il mostro, come hai narrato nelle tue parole, si cela spesso nel più
mite padre di famiglia. Fa un effetto
particolare osservarlo dall'esterno?
Questo libro fa provare la
sensazione di spiare una famiglia dal buco della serratura, per me è stato
intrigante il sapere quello che accade tra quattro mura di una comune famiglia
e il sapere quanto un uomo senza scrupoli potesse commettere crimini senza mai
farsi accorgere dal prossimo al di fuori di casa.
Neppure il delinquente più
incallito tollererebbe tanta violenza e assurdità, ognuno di noi ha una
coscienza e di sicuro, molti proverebbero sconcerto.
Le mille sofferenze subìte giorno
dopo giorno dalla moglie e dalle figlie sono cose che non si dimenticano, “il
mondo è sciocco e superficiale”, disse tempo fa una nota opinionista su un
giornale, è vero purtroppo perché la moglie del mostro ha provato ad aprirsi
cercando aiuto al di fuori ma quei pochi che hanno raccolto le sue confessioni
hanno difeso quell’ uomo che a tutti è apparso come un santo.
E la società come si muove verso le vicende delle vittime?
La società dovrebbe essere di
aiuto per le vittime della vicenda, è stata un severo giudice pronto a bollare
loro come dei Mostri. La cosa assurda è la consapevole doppia vittoria del
Mostro, consapevole di passare inosservato mentre la famiglia ha vissuto un
doppio dramma imposto dall’esigenza di restare in silenzio senza poter spiegare
nulla a nessuno.
Intervista a cura di Nicola Bonadies
3 commenti:
Bravi ad Alessandra e Nicola
Complimenti!
cONDIVIDO QUANTO ESPRESSO DALL'AUTRICE NELL'INTERVISTA.
IN QUESTE SITUAZIONI ROMPERE IL SILENZIO E L'OMERTA' SOCIALE (ANCHE SE IL MOSTRO E' STATO BRAVO NELLA SUA STRATEGIA L'IPOCROSIA PORTA LE PERSONE A NEGARE PERFINO COSE EVIDENTI CON LA COSTRUZIONE DI REALTA' OPPOSTE AI FATTI), IL SENSO DI VERGOGNA E LA PAURA DI AMMETTERE IL FALLIMENTO DELLA PROPRIA RELAZIONE COSTRINGONO LA PARTE VITTIMIZZATA DELLA COPPIA AD ACCETTARE COSTRIZIONI E VIOLENZE INIMMAGINABILI, FINO AL PUNTO DI TOLLERARE ANCHE LA SOFFERENZA INFLITTA AI PROPRI FIGLI.
SOLO LA PRESENZA DI UN CONTESTO SOCIALE IN GRADO DI ACCOGLIERE E SOSTENERE L'AVVIO DI PERCORSI DI FUORIUSCITA DALLE TENEBRE DELLA VIOLENZA PUO' AIUTARE LE VITTIME A LIBERARSI DALLA MORSA DEL CARNEFICE DI TURNO, UOMO O DONNA CHE SIA.
QUESTO LIBRO CHE RACCONTA LA REALTA'DI UNA STORIA VERA SENZA TENTATIVI ROMAZESCHI PUO' ESSERE D'AIUTO TANTO ALLA GENTE "COMUNE" QUANTO AGLI ADDETTI AI LAVORI.
COMPLIMENTI.
Posta un commento