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lunedì 26 agosto 2013

Ripartire dai piccoli comuni per rilanciare il turismo e l’agricoltura

Quando si parla di turismo si è soliti pensare alle grandi città d’arte come Firenze, Roma e Venezia. Eppure in Italia vi sono quasi 5.700 comuni con meno di 5.000 abitanti, pari al 70% del totale, che custodiscono un inestimabile patrimonio ambientale e culturale, ricco di tradizioni e di abilità manifatturiere. Salvaguardare queste micro-realtà significa anche tutelare il Made in Italy: «La stragrande maggioranza dei casi di successo di produzioni italiane che si affermano nel mondo proviene da questa Italia profonda» spiega Fabio Renzi, segretario generale di Symbola – la Fondazione per le Qualità Italiane. Ecco perché è opportuno che le istituzioni approvino una legge specifica per i comuni sotto i 5.000 abitanti, con la quale predisporre un sistema integrato di finanziamenti e di semplificazioni amministrative che permettano la valorizzazione delle produzioni agricole locali e favoriscano il turismo. Un nuovo modello di finanza locale per i comuni con meno di 5.000 abitanti In materia di finanza e politica locale, la Fondazione Symbola ritiene opportuno favorire la ripopolazione e il recupero dei piccoli centri abitati attraverso un piano di incentivi e premi di insediamento a favore di coloro che trasferiscono la propria residenza e dimora abituale oppure la propria attività economica in comuni con meno di 5.000 abitanti per un periodo non inferiore a dieci anni. Informatizzare i piccoli comuni per migliorare l’istruzione e i servizi territoriali Per attirare nuovi capitali nelle aree meno urbanizzate è inoltre necessario dotare i piccoli comuni di infrastrutture e, in modo particolare, di una rete Wi-Fi. «Solo così – spiega il segretario generale di Symbola – si possono superare i limiti fisici e relazionali dati dalla distanza che spesso separa i piccoli comuni dai centri e dai servizi urbani. Le nuove tecnologie wireless costituiscono una componente strategica e possono essere utilizzate per servizi pubblici e privati avanzati nel campo della sicurezza, del turismo, del traffico, della scuola, dell’edutainment». Secondo Fabio Renzi, occorre diffondere sul territorio iniziative analoghe a quella promossa dal comune di Bardi (provincia di Parma) e da Legambiente. Grazie alla diffusione di internet nei Comuni della Val Ceno e di Bardi, infatti, per 600 ragazzi è stato possibile frequentare le scuole superiori avvalendosi di un tutor in classe per le materie di base e collegandosi in rete per tutte le altre lezioni. Valorizzare i prodotti agroalimentari locali L’Italia è il leader europeo nelle produzioni certificate con 149 DOP (Prodotti a Denominazione d’Origine Protetta) e IGP (Prodotti a Indicazione Geografica Protetta) e oltre 4000 PTA (Prodotti Tradizionali Agroalimentari). Il 93% delle DOP e IGP e il 79% della produzione di vini di alta gamma provengono da comuni con meno di 5.000 abitanti. I numeri non devono tuttavia trarre in inganno specie per quanto riguarda la produzione agroalimentare locale. «La stragrande maggioranza dei PTA – annota l’esponente della Fondazione Symbola – non ha la dimensione quantitativa e produttiva per diventare DOP o IGP e per imporsi nei mercati nazionali ed internazionali. La maggior parte di queste produzioni tipiche locali può dar vita invece a “filiere corte” che hanno come sbocco finale la ristorazione e la commercializzazione locale». Da qui la necessità di avviare progetti per favorire la certificazione volontaria delle piccole produzioni tipiche locali avvalendosi di marchi commerciali in grado di garantire il consumatore ed «evitando così di ricorrere a strumenti inadeguati e sovradimensionati come le DOP e le IGP». Itinerari “a tema” per sviluppare il turismo dei piccoli comuni Molto spesso i piccoli comuni dispongono di veri e propri gioielli che potrebbero essere meglio valorizzati se si riuscisse a «intercettare quella nuova domanda turistica sempre più attenta alla qualità dell’offerta culturale, territoriale e ambientale». Il segretario generale della Fondazione Symbola ritiene quindi opportuno affidare a una partnership mista pubblico-privata il compito di realizzare almeno 10 grandi itinerari storico culturali di rilievo nazionale al fine di proiettare su scala nazionale ed europea i patrimoni custoditi nei piccoli comuni. (INVESTIREOGGI.IT)

1 commento:

Anonimo ha detto...

Documento utile ai Sindaci del Cilento e Vallo di Diano...