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martedì 13 giugno 2017

Resto al Sud per imprese giovanili e ZES - pmi.it

Prestiti a fondo perduto e a tasso zero per nuove imprese giovanili nel Mezzogiorno con il bonus Resto al Sud, nei porti Zone Economiche Speciali ZES con fiscalità agevolata.

Un nuovo incentivo all’imprenditoria giovanile nel Mezzogiorno, rappresentato da un prestito pari a 40mila euro per coprire investimento iniziale e capitale circolante della nuova attività: si chiama “Resto al Sud” ed è inserito in un decreto legge approvato dal Consiglio dei Ministri di venerdì 9 giugno. Obiettivo: attivare interventi di aiuto ad alta intensità nel Mezzogiorno e incentivare, anche con significative risorse aggiuntive, la nascita di nuove imprese.



Resto al Sud
L’agevolazione Resto al Sud è un finanziamento per l’apertura di una nuova attività: fino a 40mila euro di cui il 35% a fondo perduto con quota residuale a tasso zero, erogata tramite il sistema bancario, con il beneficio della garanzia pubblica, attraverso apposita sezione del Fondo di Garanzia PMI. Il decreto prevede che venga implementato nei prossimi anni. Le Regioni coinvolte: Abruzzo, Molise, Sardegna, Basilicata, Puglia, Campania, Calabria, Sicilia.

Imprenditoria giovanile
Il prestito “Resto al Sud” è destinato a giovani tra  18 e 35 anni, e va a coprire l’investimento iniziale e il capitale ma non le spese di progettazione e quelle per il personale. Questo, si legge nel comunicato della Presidenza del Consiglio dei Ministeri, al fine di evitare «mercati delle consulenze e comportamenti opportunistici». E però previsto il supporto di enti pubblici o accreditati, nella fase iniziale di vita dell’impresa.


ZES
Il decreto contiene anche altre misure, come la nascita delle Zone Economiche Speciali (ZES) concentrate nelle aree dei porti, che comporteranno nuove agevolazioni fiscali (oltre al credito d’imposta al Sud), procedure semplificate che valorizzino l’integrazione fra i diversi attori economici che rappresentano il sistema portuale. Obiettivo: rilanciare la competitività dei porti del Sud Italia, anche attirando imprenditoria straniera.


Per quanto riguarda nello specifico il credito d’imposta, oltre agli investimenti delle PMI saranno eleggibili investimenti fino a 50 milioni di euro, di dimensioni sufficienti ad attrarre player internazionali di grandi dimensioni e di strategica importanza per il trasporto marittimo e la movimentazione delle merci nei porti del Mezzogiorno. Le ZES saranno attivate su richiesta delle Regioni, previo adeguato progetto di sviluppo, che saranno pienamente coinvolte nel loro processo di istituzione e nella loro governance.

Fonte: http://www.pmi.it/economia/finanziamenti/news/156779/impresa-bonus-resto-sud.html?utm_source=newsletter&utm_medium=email&utm_campaign=Newsletter%3A%20PMI.it&utm_content=13-06-2017%20evidenza%20resto-al-sud-per-imprese-giovanili-e-zes

giovedì 14 gennaio 2016

Garanzia Giovani 2016, raddoppiati i bonus

Meno orientamento e più posti di lavoro veri, dal 2016, grazie alla rimodulazione degli incentivi legati al programma Garanzia Giovani.
Il progetto, attivo a livello europeo, ed introdotto in Italia nel 2014, è finalizzato all’introduzione nel mercato del lavoro dei giovani tra i 18 ed i 29 anni, ed è rivolto in particolar modo ai neet (cioè ai soggetti non impegnati in percorsi di studio, né in attività lavorative). Le attività previste dal programma sono numerose: corsi di formazione gratuita, anche online, incontri di orientamento, tirocini, finanziamenti agevolati finalizzati all’autoimpiego ed incentivi alle aziende che assumono.
Queste ultime due misure, in particolare, sono state rafforzate nel 2016, prevedendo un raddoppio del Bonus assunzione ed il nuovo finanziamento agevolato Selfiemployment per chi si mette in proprio.
Vediamo, nel dettaglio, tutti i benefici legati al programma Garanzia Giovani 2016.


Bonus Assunzione Garanzia Giovani 2016

Il bonus per l’assunzione degli iscritti al programma, attualmente, consiste nei seguenti incentivi, a favore delle aziende ed i professionisti:

– 2.000 euro, per i giovani con profilazione molto alta (in pratica, con meno possibilità d’introduzione o reintroduzione nel mercato del lavoro) assunti con contratto a tempo determinato di durata dai 6 ai 12 mesi ;

– 1.500 euro, per i giovani con profilazione alta (in pratica, con meno possibilità d’introduzione o reintroduzione nel mercato del lavoro) assunti con contratto a tempo determinato di durata dai 6 ai 12 mesi ;

– 4.000 euro, per i giovani con profilazione molto alta assunti a tempo determinato oltre i 12 mesi ;

– 3.000 euro, per i giovani con profilazione alta assunti a tempo determinato oltre i 12 mesi ;

– 6.000 euro, per i giovani con profilazione molto alta assunti a tempo indeterminato;

– 4.500 euro, per i giovani con profilazione alta assunti a tempo indeterminato;

I giovani con profilazione media danno diritto ad un bonus assunzione massimo di 3.000 euro, ma soltanto qualora siano inseriti a tempo indeterminato; i giovani con profilazione bassa danno invece accesso ad un incentivo pari a 1500 euro.

Chi assume con contratto di apprendistato può sommare i benefici previsti per tale contratto (sgravi contributivi, benefici economici e fiscali) col bonus Garanzia Giovani, che può giungere, in questa ipotesi, a 10.000 euro (bisogna però considerare che Garanzia Giovani incentiva i soli contratti di apprendistato per il conseguimento della qualifica o del diploma professionale).

I bonus, per le assunzioni dal 1° marzo al 31 dicembre 2016, sono raddoppiati, ma solo se i soggetti inseriti risultano aver svolto un tirocinio nell’ambito del programma Garanzia Giovani. Il raddoppio dei benefici è finalizzato, dunque, a trasformare molti dei tirocini effettuati nella prima fase del programma in veri e propri posti di lavoro.

Tirocini Garanzia Giovani 2016

Se da un lato aumentano gli incentivi legati alla creazione di nuovi posti di lavoro, dall’altro lato sono state diminuite le risorse dedicate alle misure di orientamento, come i tirocini, la cui indennità mensile erogata dai fondi pubblici è ridotta, nel 2016, a 300 euro (la restante quota dovrò dunque essere versata dal soggetto ospitante). La riduzione è finalizzata all’incremento dell’incisività delle proposte rivolte ai giovani, rendendo meno convenienti le operazioni a basso valore aggiunto; a tal proposito, per l’orientamento saranno ridotte da 8 a 4 le ore massime da dedicare ai giovani partecipanti.

Selfiemployment

Parte da metà gennaio 2016, poi, la misura Selfiemployment, rivolta ai giovani che vogliono mettersi in proprio come lavoratori autonomi, impresa individuale o società. I progetti più meritevoli saranno finanziati con un massimo di 50.000 euro a tasso zero, da restituire in 7 anni senza garanzie.
Per consentire l’accesso ai prestiti, sono stati stanziati in tutto 124 milioni di euro: i posti di lavoro creati non si limiteranno al solo autoimpiego dei proponenti, ma anche all’ulteriore personale di cui essi avranno bisogno nella gestione dell’attività; un effetto raddoppiato, insomma, rispetto ai semplici bonus per l’assunzione.