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Think Tank: Sud, Lavoro & Giovani

Una nuova coordinata per idee e interessi;

Magazzino del Sapere e fonte di Idee Progressiste.

In un sistema così competitivo è indispensabile avere chiara la propria mission, la propria funzione nel sistema politico, quali strumenti sono più utili a perseguire i propri obiettivi: e questo vale a qualsiasi latitudine. Quale aspetto si intende favorire? Quello del centro della ricerca, del forum informale di discussione, dello strumento di informazione, della consulenza, dello strumento di pressione (il cosiddetto issue lobbyng), del "watchdog" che passa ai raggi x l'azione di governo?  E con quali strumenti e per quale audience? Un club di élite, una vasta comunità di spettatori informati, le istituzioni e i governi, il grande pubblico? Oggi dirigere un Think Tank può essere un vero inferno: in una situazione di risorse scarse (persino negli USA, dove la crisi economica ha prodotto tagli molto pesanti all'attività dei centri), bisogna essere al tempo stesso manager, intellettuali ed esperti. Non essere in grado di rispondere adeguatamente alle domande poste in precedenza può essere fatale. 

Di seguito proponiamo un lavoro svolto dal Dipartimento di Comunicazione e Rete Sociale dell'Università Sapienza di Roma dove possiamo avere maggiore chiarezza sui Think Tank in Italia.

I Think Tank in Italia 

IL MAGAZZINO DI IDEE


Emera - Gestione Immagine Coordinata;


Associazione Avalon - Terzo Settore e Intrattenimento Giovanile




S.Ca.P. Production - Grafica e report video-fotografica



Piano B - Incubatore Musicale



Joubilou - Wear Ideas



ARTEggiamenti Positivi


Skarrafone Kafkiano - Produzione indipendente




Percorsi di Luce ed Arte


Beer - Be Erasmus


Officina Creativa - L'arte del Riciclo
Le radici del nostro presente




29 commenti:

Lucio ha detto...

Ottima idea Confida sulla mia collaborazione..

Michele ha detto...

Confidiamo sul Prof. Monti per riprendere a parlare di Sviluppo, Lavoro e SUD? Temo sarà difficile reperire risorse e pianificare azioni anche per il 2012.

Anonimo ha detto...

Mentre in Europa si discute già della pianificazione dei Fondi 2014-2020 in Campania (e non solo) stanno riorganizzando una trasmissione "CHI LI HA VISTI QUELLI DEL 2007/2013?"

La Voce ha detto...

Ci vuole un nuovo Governo in grado di varare in breve tempo due o tre provvedimenti chiave capaci di invertire le aspettative dei mercati prima di raggiungere un punto di non-ritorno. L'ultimo atto del Governo Berlusconi, il maxi-emendamento alla legge di Stabilità , è un coacervo di norme tutto da riempire. Vediamo come si possano evitare gli errori commessi in passato nei piani di dismissioni di patrimonio pubblico e aumentare le entrate dello Stato soprattutto attraverso una gestione finanziaria che ne incrementi i rendimenti. Bene che si tolgano davvero le tariffe minime degli ordini professionali rafforzando il modello degli studi di professionisti. Rimangono molte ombre e un approccio burocratico nelle correzioni alla normativa sui servizi pubblici locali . Comprensibili le richieste della Commissione europea sui dipendenti pubblici , dopo che il Governo ha venduto tanto fumo. Nel riformare la giustizia civile, la priorità dovrebbe essere data all’efficienza organizzativa e gestionale.
Davvero un massiccio acquisto dei nostri titoli di Stato da parte dei cittadini italiani migliorerebbe la situazione finanziaria del paese e abbatterebbe lo spread? In realtà un effetto netto positivo ci sarebbe soltanto finanziando l'acquisto del debito con nuovo risparmio interno, generato grazie a meno consumo o liquidando attività estere.

S.L. ha detto...

Con Decreto Dirigenziale n. 246 del 09/11/2011 - AGC 17 Istruzione Educazione Formazione Professionale Politiche Giovanili del Forum Regionale Ormel - sono stati autorizzati gli Enti di Formazione Professionale accreditati all'attivazione di Corsi di Formazione autofinanziata.

Anonimo ha detto...

Vincenzo partecipi oggi alla tavola rotonda a Mercato San Severino?

Anonimo ha detto...

Seguite gli annunci di lavoro troverete buone opportunità. Io ho avuto 2 riscontri interessanti.

La Voce ha detto...

Il nuovo Governo è nato per la spinta dell'emergenza sui mercati finanziari, ma è frutto di una scelta pienamente democratica. E si presenta con un programma adeguato alla gravità della situazione. Con due stonature: l'intenzione di differenziare le tasse in base al genere , che creerebbe serie distorsioni; discutibile anche la scelta di affidare lo sviluppo e le infrastrutture a Passera, fino a ieri primo banchiere italiano. È migliorato per l'Italia il differenziale tra i nostri Btp e i Bonos spagnoli rispetto ai Bund tedeschi da quando Monti è stato nominato senatore a vita. Ma per convincere i mercati che c'è stato un vero cambiamento di regime e che il nostro paese è ora in grado davvero di attuare le misure che avremmo dovuto prendere molto tempo fa, il nuovo Governo dovrà rapidamente approvare riforme di grande impatto. Altrimenti il nostro debito rischia di contagiare l'intera Eurozona . Molti si chiedono se un paese in default possa uscire dall'euro pur rimanendo nell'Unione Europea. I trattati non lo impediscono, basta che esca "volontariamente", un po' come la ristrutturazione del debito greco.

La Voce ha detto...

In data 15 novembre 2011 è stato sottoscritto presso il Dipartimento della Gioventù della Presidenza del Consiglio dei Ministri a Roma, l’Accordo per disciplinare la realizzazione del programma di interventi in materia di politiche giovanili tra il Direttore dell’Ufficio I del Dipartimento della Gioventù ed il Dirigente del Settore Politiche Giovanili e del Forum regionale della Gioventù.

Il progetto di cui all’Accordo denominato “Creiamo opportunità per i Giovani”, in continuità con quanto già realizzato, consente l’attuazione di interventi ed azioni particolarmente nelle aree dell’Informazione, della Formazione, della Valorizzazione della Creatività e dei talenti giovanili, della promozione della Partecipazione e dell’Internazionalizzazione delle competenze e delle culture.

La Voce ha detto...

La modernizzazione della pubblica amministrazione è una questione cruciale per l'Italia, non solo perché ce lo chiede l'Unione Europea, ma perché servizi pubblici efficienti e di qualità sono un'importante risorsa per cittadini e imprese. Il miglioramento dei servizi pubblici arriverà attraverso il lavoro sul campo, la capacità di gestire le organizzazioni pubbliche e l'abilità di diffondere le innovazioni. Per farlo non servono nuove leggi. Ma si deve passare da una prospettiva autoreferenziale a una rivolta all'esterno, che parta dalle esigenze degli utenti.

La Voce ha detto...

La prima riunione del Consiglio dei ministri ha approvato un solo provvedimento, e di spesa. La seconda riunione dovrebbe dare un forte segnale di discontinuità tagliando le dotazioni di Camera e Senato che, in barba alle tante promesse di ridurre i costi della politica si vorrebbero tenere inalterate nei prossimi tre anni. I cittadini torneranno a pagare l'Ici sulla prima casa (per di più in base a rendite catastali rivalutate). Un provvedimento inevitabile perché la sua abolizione ha creato grandi difficoltà agli enti locali mentre si dovrebbe attuare il federalismo fiscale. Per stabilizzare il debito pubblico è preferibile tagliare selettivamente le spese. Sta al nuovo Governo non perdere questa occasione. La riforma della pubblica amministrazione è la grande incompiuta del Governo Berlusconi. Così la nostra Pa continua a figurare agli ultimi posti nelle graduatorie mondiali.

La Voce ha detto...

Le grandi democrazie sono nate in un’epoca in cui il peso elettorale delle giovani generazioni era
consistente e crescente. Ora invece è sempre più preponderante la presenza di popolazione
anziana, tendenzialmente più interessata alle condizioni immediate che a investire sul futuro. Tanto
più in Italia. Per riequilibrare la situazione si può pensare di attribuire a ogni elettore un voto il cui
peso dipenda dall’aspettativa di vita, così come è avvenuto per la riforma delle pensioni. Il sistema
responsabilizza elettori e candidati di tutte le età.

Anonimo ha detto...

Ci sono alcuni Enti con persone e mezzi dirigenti che non capiscono un tubo..Grande vinceq. Peccato per i più giovani

Amedeo ha detto...

A Salerno si sta mettendo in piedi una vera politica di marchio con il sindaco De Luca. Ricordo ancora articolo del Direttore di AssoGIPS Vincenzo Quagliano dal titolo IL VALORE DEL BRAND pubblicato in prima pagina di Imprè a Giugno 2005. Sono graditi commenti.

La Voce ha detto...

L'Europa e il mondo non possono permettersi un'altra grande crisi finanziaria. E per questo il Consiglio europeo ha chiesto all'Eba di determinare i fabbisogni di capitale delle banche. Per quelle italiane significa ricapitalizzazioni per 15 miliardi. Ma non è l'Eba a dettare le norme, bensì i regolatori nazionali. Quanto alle proteste delle banche, aumentare il capitale è possibile, purché non pretendano di farlo a prezzi non realistici e mantenendo bloccati gli assetti di controllo. Così come nei loro bilanci ci sono margini per ridurre gli attivi senza strozzare le imprese

la Voce ha detto...

Tra le cause della bassa crescita dell'Italia figura anche la scarsa spesa in ricerca delle imprese. Ma se il privato non fa abbastanza ricerca, perché non supplirvi con le università? Uno dei fattori che favorisce il trasferimento tecnologico tra atenei e imprese è la prossimità. Non solo quella fisica, però: occorre anche un certo grado di prossimità cognitivo-sociale. In altre parole, l'azienda deve essere capace di creare innovazione in proprio e l'università di produrre ricerca di qualità in campi rilevanti dal punto di vista dell'azienda. Anche un po' di marketing aiuta.

la Voce ha detto...

Tra le cause della bassa crescita dell'Italia figura anche la scarsa spesa in ricerca delle imprese. Ma se il privato non fa abbastanza ricerca, perché non supplirvi con le università? Uno dei fattori che favorisce il trasferimento tecnologico tra atenei e imprese è la prossimità. Non solo quella fisica, però: occorre anche un certo grado di prossimità cognitivo-sociale. In altre parole, l'azienda deve essere capace di creare innovazione in proprio e l'università di produrre ricerca di qualità in campi rilevanti dal punto di vista dell'azienda. Anche un po' di marketing aiuta.

La Voce ha detto...

La crisi politica dell'Eurozona è ormai un classico dilemma del prigioniero. L'equilibrio finale è una serie di soluzioni non-cooperative inefficienti. Ed è proprio la sottostima dei benefici dell'equilibrio ottimale che non permette ai governi di affrontare i due nodi essenziali: ribilanciamento degli squilibri di competitività tra i paesi e creazione di strumenti effettivi contro crisi di liquidità. Un'Europa più unita politicamente potrebbe offuscare il ruolo di molte potenze mondiali.

La Voce ha detto...

Tra le riforme approvate nel recente decreto legge "cresci Italia", salta agli occhi la società a responsabilità limitata semplificata costituita da giovani sino a 35 anni. Apparentemente, si tratta di una misura importante, che abbatte i costi della costituzione di srl e incentiva l'imprenditoria giovanile. Ma un'analisi più approfondita rivela qualche incongruenza, oltre a un forte dubbio di costituzionalità. Altri paesi europei hanno già affrontato gli stessi problemi. La loro esperienza avrebbe potuto suggerire soluzioni migliori su un tema tanto complesso.

La Voce ha detto...

OMIGNANO – Pubblicato il bando di concorso per la realizzazione del logo dell’Unione dei Comuni “Valle dell’Alento”. Si tratta di un concorso di idee per la progettazione di un logo, eseguito con tecnica libera: “L’elaborato – si legge nel bando di concorso – deve graficamente fare riferimento al territorio che comprende i Comuni che aderiscono all’Unione e agli elementi naturali, agricoli, paesaggistici e storici che sono caratteristici di queste comunità”.

Al concorso possono partecipare i pittori cilentani o residenti nel Cilento: “La partecipazione – aggiunge il bando – può essere individuale o di gruppo (massimo 5 persone) e in questo secondo caso bisogna individuare il capogruppo”. I concorrenti devono far pervenire la domanda di partecipazione e il disegno del logo entro le ore 12.00 del 30 marzo presso la sede operativa dell’Unione ad Omignano. Successivamente verrà nominata la Commissione, con delibera di Giunta unionale, che inizia a esaminare i lavori dal 16 aprile.

Il primo classificato avrà diritto a 500 euro, il secondo a 300 euro e il terzo a 200 euro. “E’ un momento fondamentale per la vita unionale – dice il presidente Eros Lamaida – perché con la scelta del logo si viene a sancire una volta di più l’unificazione di queste comunità.

Attraverso questa iniziativa poi si dà la possibilità agli artisti cilentani di farsi conoscere ed esportare fuori dai confini territoriali il proprio saper fare. Inoltre – conclude Lamaida - è un momento importante perché attraverso il logo si viene a dare maggiore visibilità, rendendo facilmente riconoscibile, qualunque iniziativa che viene messa in campo dall’Unione dei Comuni ‘Valle dell’Alento’”.

Leggi: Unione dei Comuni Valle dell'Alento, concorso di idee per la realizzazione del logo-01.03.2012 http://www.cilentonotizie.it/dettaglio/?ID=10614#ixzz1nsiWi2lq

La Voce ha detto...

L’articolo dei tre ministri Lorenzo Ornaghi, Corrado Passera e Francesco Profumo apparso sul Sole del 24 febbraio è un punto di partenza per chi crede nella cultura non solo come sfera di svago e trasmissione della conoscenza, ma anche come motore dell’economia del nostro Paese. In una fase recessiva in cui vanno premiate le iniziative che producono “di più con meno” acquistano un’importanza strategica le politiche per le imprese creative. “Impresa creativa” non è il semplice accostamento tra mondo delle aziende e mondo della cultura. È il modo particolarissimo in cui nascono ogni giorno in Italia delle comunità di giovani – associazioni informali e formali, società senza fine di lucro, cooperative, consorzi, studi associati – che scelgono di accettare un rischio di impresa nella produzione di cultura. A Milano, Napoli, Torino, Palermo, Trieste, Roma assistiamo alla nascita (e purtroppo spesso alla fine precoce) di centinaia di imprese culturali che trasformano gruppi di giovani utenti in giovani imprenditori, che producono cultura nel teatro, nell’arte, nel cinema, nella musica, nel design, nella moda, nell’informazione, nell’artigianato di qualità e anche nelle filiere agroalimentari. Dobbiamo molto a questo mondo diffuso e vitale che ha permesso alle nostre comunità urbane di sopravvivere a due decenni di tagli e difficoltà nelle politiche pubbliche sulla cultura. E soprattutto lo dobbiamo a questo universo fragile e propulsivo se la disoccupazione giovanile non ha ancora raggiunto vette inaccettabili nel nostro Paese.

Oggi che un governo di riformisti ha impresso una direzione nuova al Paese, si impone una svolta. Abbiamo l’occasione per avviare una politica specifica per le imprese creative italiane, cioè per tutte quelle comunità che scelgono di dividere il rischio e costruire un destino comune producendo un valore aggiunto in termini di identità simbolica e memoria collettiva. E di questa politica il primo passo dovrebbe essere la costruzione di un Osservatorio capace di mappare la realtà e di offrire visibilità a chi oggi cerca di fare cultura in Italia avendo anche la capacità di svolgere altre due azioni fondamentali che oggi solo il pubblico può fare: offrire servizi e dare reputazione. I servizi sono innanzi tutto spazi adeguati (censiti nell’immenso patrimonio di vani sfitti o invenduti delle nostre città) da mettere a disposizione come sedi fisse o temporanee per queste particolari imprese, sono sportelli per l’accesso al credito bancario e alle garanzie assicurative, reti e infrastrutture per la promozione e la comunicazione delle attività e dei prodotti. La reputazione potrebbe invece derivare dalla possibilità di accedere a hub pubblici dove i giovani che scelgono di rischiare nell’impresa culturale possono trovare ambienti (per esempio laboratori di ricerca, prototipazione, modellistica) e risorse per impegnare e verificare il loro talento. Questi hub della creatività diventerebbero – se accompagnati finalmente da una legge che riconosca statuto di impresa ai giovani che producono cultura – dei capisaldi di una nuova economia urbana e di un nuovo modello di sviluppo economico diffuso. E sarebbero il cuore di una politica pubblica che – offrendo infrastrutture e ponendosi sul lato della domanda – diventa capace di stimolare un’offerta di cultura diffusa pur in una condizione di scarsità di risorse economiche e di investimento.Stefano BoeriArticolo pubblicato sull'inserto Domenica-Cultura del Sole24Ore del 4 marzo 2012

Anonimo ha detto...

Ciao Enzo. Mi inoltri scheda per "nuova impresa"?

Marco ha detto...

Ottime le considrazioni e le note informative.

Anonimo ha detto...

Tanta gente alla presentazione del libro di Realacci e relatori qualificati. Si condivido un incontro interessante. A Salerno e paesi limitrofi capita di rado

Oscar G. ha detto...

Trovo interessante questo blog per la scelta delle informazioni. Complimenti.

Tony ha detto...

E' uno dei più utili riferimenti dell'anno. Auguri Vincenzo

Anonimo ha detto...

mancano gli altri brand di Maieutica?

Anonimo ha detto...

a quando l'avvio a Sassano

Michele ha detto...

è vero cxhe a breve ci sarà un punto informativo a Sassano?