Il lavoro, i giovani, le imprese e la cooperazione
territoriale.
Questi alcuni dei temi affrontati da Vincenzo
Quagliano, amministratore della QS & Partners e attuatore delle
attività dell’Ufficio Europa di Teggiano, nell’intervista da noi proposta.
Abbiamo cercato di capirne di più soprattutto su iniziative, opportunità, idee
e progetti relativi a Salerno e provincia
- Qual è la prospettiva di breve periodo a livello lavorativo e
professionale per Salerno e provincia?
Dai dati Excelsior Informa di marzo 2019 risulta che in
provincia di Salerno a marzo 2019 sono state programmate circa 5.540 entrate
lavorative (26.800 nell’intera Regione Campania e 380.000 in Italia). Nel 37%
dei casi le entrate previste sono stabili, ossia con contratto a tempo
indeterminato o di apprendistato, mente il 63% saranno a termine (a tempo
determinato o altri contatti con durata predefinita). Le entrate nel mondo del
lavoro si caratterizzano per il 72% nel settore dei servizi e per l’82% nelle
imprese con meno di 50 dipendenti. Solo 11% sarà destinato a dirigenti,
specialisti e tecnici, quota di gran lunga inferiore alla media nazionale che è
del 18%. Il 27% dell entrate interessa giovani con meno di 30 anni e solo
il 7% di quelle previste interessa personale laureato. Ai
primi 5 posti di entrate lavorative previste per il trimestre marzo - maggio
2019 rientrano al 1° servizi di alloggio, ristorazione e
servizi turistici, al 2° commercio, al 3° servizi di
trasporti, logistica e magazzinaggio, al 4° costruzioni e
al 5° servizi alle persone. Pertanto, le iniziative a sostegno
dello sviluppo economico e occupazionale dovranno tendenzialmente, nel breve
periodo, sostenere tali filiere produttive
- Quali le principali carenze/difficoltà del territorio?
Pur in presenza di opportunità e strumenti a sostegno del
lavoro e dell’occupazione, si registra la carenza di infrastrutture materiali
quali Incubatori, Acceleratori, Aree Attrezzate, Centri Servizi, Spazi per il
Coworking che denotano l’assenza di una politica comune di
sviluppo per il Vallo di Diano. Tali infrastrutture trovano prevalentemente
collocazione in aree industriali, artigianali e poli produttivi. La
frammentazione della politica di sviluppo del Vallo è evidente proprio dalla
mancata pianificazione istituzionale di tali strutture
dedicate ad attività produttive che hanno lasciato spazio a micro agglomerati
industriali e artigianali nell’ambito dei quali non risultano economicamente
sostenibili quelle infrastrutture che sono strategiche per la nascita di nuove
imprese e per l’innalzamento della competitività dei settori caratterizzanti
l’economia locale. E’ proibitivo, con questo stato infrastrutturale, anche la
definizione di concrete politiche di attrazione degli investimenti, fattore che
caratterizza la domanda interna unitamente ai consumi. Da qui la carente
crescita produttiva e conseguenzialmente la mancanza di lavoro. Ne
consegue lo spopolamento tipico delle aree interne meridionali che assume, in
certi comuni, rilevanza biblica tanto da spingere osservatori qualificati a
parlare di un autentico tsunami demografico
- Cosa lamentano maggiormente i giovani? E quali le cose
di cui ci sarebbe maggiormente bisogno?
Lamentano soprattutto le difficoltà di inserimento
nella vita economica, sociale e politica del loro
comprensorio. In alcuni Comuni poi è particolarmente accentuata l’assenza di informazione
di base che viene delegata alle attività dei Forum e delle
Associazioni le quali, pur facendo un ottimo lavoro, continuano a mettere in
campo azioni e politiche a valenza comunale con una visione territoriale
localistica e di breve periodo. I giovani lamentano anche le gravi carenze
di infrastrutture materiali e immateriali che pregiudicano lo
sviluppo economico, allontanandoli dai loro territori. Infatti, ampie aree del
territorio restano escluse dalla rete della telefonia mobile e
del circuito internet
- Tra gli stessi giovani con cui quotidianamente si
confronta, prevalgono inventiva, competenza e voglia o sfiducia e
rassegnazione?
E’ straordinaria l’inventiva e la creatività dei giovani, in
particolare, del Vallo di Diano. Sono estremamente competitivi nel
confronto con i coetanei di altri comprensori regionali. La loro partecipazione
a concorsi di idee e ad altre competizioni in ambito regionale e nazionale li
vede sempre nelle zone alte delle classifiche di merito. Si registrano anche
eccellenze in materia di competenze nelle filiere culturali,
tecnologiche, gastronomiche, agricole e dell’artigianato che però,
ancora troppo spesso, lasciano spazio alla sfiducia per la carenza di
quell’appeal territoriale fatto di capacità di accogliere e sostenere la
crescita di idee e progetti innovativi e creativi dei quali i giovani sono capaci.
In sostanza manca la capacità di “Ascolto Istituzionale” o
almeno non è ancora sufficiente per abbassare l’età media per il loro
inserimento nella vita politica, economica e sociale attraverso
l’implementazione di politiche efficaci per giovani tra i 18 e i 25 anni. In
tale direzione è fondamentale il coinvolgimento degli Istituti
scolastici, anche della scuola dell’obbligo, dove diffondere la cultura del
lavoro, dell’autoimpiego, dell’associazionismo in una visione che esca dal
localismo e che guardi alle aree più competitive del nosto Paese, dell’Europa e
di altri Paesi emergenti
- Idee ed iniziative principalmente verso quali settori
si indirizzano?
Dal versante dei giovani il Vallo di Diano risulta essere in
linea con le tendenze di sviluppo settoriale della provincia di Salerno. Ristorazione,
trasformazione di prodotti agricoli, piccola ricettività, artigianato e servizi
alle persone sono i settori nell’ambito dei quali i giovani tendono a
investire il loro tempo per creare lavoro e pianificare il futuro attraverso
una puntuale azione di fundraising e la definizione del loro business plan. E’
molto accentuata, inoltre, l’attenzione per le Istituzioni che programmano lo
sviluppo del Diano spinti dal desiderio di essere protagonisti e guardiani del
loro territorio
- Progetti nel territorio del Vallo di Diano?
Il Vallo in questo periodo fa registrare diversi programmi e
progetti a sostegno della competitività dello sviluppo territoriale. Una
concentrazione di risorse finanziarie che, se investite sul territorio con
criteri trasparenti, meritocratici e qualificati, possono sostenere la crescita
economica e sociale, rilanciando l’occupazione giovanile e femminile. Tra “La
Strategia delle Aree Interne del Vallo di Diano”, “Il GAL Vallo di Diano
la Città del IV Paesaggio” e i diversi programmi per il terzo settore
gestiti dal “Consorzio Sociale Vallo di Diano Tanagro Alburni Ambito S10”,
all’area interna del Vallo di Diano sono destinati oltre 25
milioni di euro da investire nei prossimi 36 mesi circa. E’ indubbio
che una qualificata e coordinata gestione degli investimenti può dare risposte
concrete al territorio, anche in termini di realizzazione di infrastrutture
materiali ed immateriali e rilanciare politiche di cooperazione, di
internazionalizzazione, sostenendo anche la crescita dell’appeal territoriale
per attrarre investimenti. Oltre ai programmi destinati al comprensorio del
Vallo di Diano, vi sono i fondi europei gestiti attraverso i
bandi della Regione Campania e dai diversi Ministeri oltre ai fondi diretti
dell’Unione Europea ancora tutti da scoprire per le Istituzioni pubbliche e
private del Diano
- In cosa devono migliorare i giovani e in cosa le aziende
e gli enti?
I giovani devono essere informati e partecipare alla vita
politica ed economica del Vallo di Diano apportando una visione strategica
innovativa di medio e lungo periodo che collochi il loro territorio in reti
nazionali e transnazionali dedicate all’innovazione e all’automazione evitando
così un pericoloso isolamento economico e sociale. Devono essere al centro di
un processo di rilancio produttivo ed istituzionale ambizioso che acceleri i
processi di crescita culturale delle giovani generazioni e del loro habitat
territoriale e formativo. Le aziende e gli enti dovranno accompagnare il cambio
generazionale, responsabilizzando e favorendo l’inserimento di risorse umane
sempre più giovani nella vita economica, sociale e politica per evitare disastri
demografici e ambientali
- Al momento quali sono le principali attività
dell’Ufficio Europa Teggiano?
L’Ufficio Europa è una realtà unica e professionalmente
stimolante nel panorama Istituzionale del Vallo di Diano, della Campania e
dello scenario meridionale. L’accreditamento da parte di Invitalia S.p.A. per
il programma Resto al Sud è stato un riconoscimento importante, in quanto il
primo conseguito da un Comune, per giunta piccolo e di una area interna.
L’Ufficio Europa è oggi una realtà strutturata chiamata a verificare,
mediamente, la fattibilità tecnica, economica, di mercato e logistica di
circa 20 nuove iniziative al mese promosse da under 45. Una
grande responsabilità ed una sfida straordinaria, considerata anche la
provenienza delle idee di nuove attività che territorialmente spaziano da Sapri
a Vallo della Lucania, da Santa Marina a Baronissi, Auletta, Agropoli, Salerno
città, dai comuni vicini della provincia di Potenza, oltre
che da tutti i paesi del Vallo. Il feeling con le scuole dell’intera provincia,
alimentato con l’obiettivo di diffondere la cultura dell’autoimprenditorialità
e del lavoro autonomo è il fiore all’occhiello del team di progetto che ha
portato l’Ufficio Europa negli Istituti valdianesi, del Tanagro, dell’agro
sarnese nocerino e della Città di Salerno per diffondere la cultura d’impresa.
Ha pianificato azioni di animazione territoriale e progetti per definire
partnership con le istituzioni preposte all’attuazione di azioni inerenti alla
Strategia delle Aree Interne del Vallo, ai bandi, alle azioni del GAL e ai
progetti del Consorzio Sociale. Ha in corso iniziative tese a sostenere le
imprese a titolarità giovanile attraverso il programma Benessere Giovani della
Regione Campania, a valorizzare la filiera culturale della Città Museo e
dell’intero comprensorio ma, soprattutto, a consolidare il proprio ruolo
istituzione di riferimento per i giovani, per le imprese della provincia e per
sostenere e affiancare le istituzioni preposte all’attuazione dei programmi di
sviluppo nel prossimo triennio