Fondo di 194 milioni
di euro per la riqualificazione ambientale e il rammendo urbano. I Comuni
potranno partecipare con il progetto preliminare.
La Conferenza Unificata ha approvato il bando per le periferie degradate,
con qualche novità: le risorse stanziate ammontano a 194 milioni di euro e per
la partecipazione non sarà necessario un progetto definitivo ma basterà quello
preliminare.
Periferie degradate: le novità sancite
dalla Conferenza Unificata
La dotazione del Fondo per il Piano Nazionale per la riqualificazione delle
aree degradate passa dai 200.000.000 proposti a 194.138.500 euro definitivi,
ovvero a 44.138.500 euro per il 2015 e 75.000.000 sia per il 2016 che per il
2017. Rispetto all’ipotesi iniziale, che prevedeva la necessità di partecipare
almeno con un progetto definitivo, i Comuni potranno partecipare, per
interventi di riqualificazione urbanistica e infrastrutturale, anche con un progetto
preliminare. Tuttavia saranno premiati, a livello di punteggio, i progetti
con uno stato avanzato di progettazione.
Infine potranno presentare domanda di partecipazione sia i singoli
Comuni che aggregazioni temporanee di Comuni confinanti che abbiano nel
loro territorio la presenza di aree degradate.
Aree degradate: ambiti di intervento e
oggetto dei progetti
Il bando definisce chiaramente cosa s’intende per “area urbana degradata”
attraverso una sintesi di due indici: indice di disagio sociale e indice di
disagio edilizio. L’indice di “disagio sociale”, che dovrà risultare
superiore alla media nazionale, è definito da quattro fattori, ovvero
tasso di disoccupazione, tasso di occupazione, tasso di concentrazione
giovanile, tasso di scolarizzazione. L’indice di “disagio edilizio”,
compara lo stato di conservazione degli edifici dell’area urbana degradata
(edifici in pessimo o mediocre stato di conservazione) con il valore medio
nazionale attraverso una specifica formula. I progetti devono essere diretti
alla riduzione di fenomeni di marginalizzazione e degrado sociale, alla
riqualificazione ambientale e al miglioramento della qualità del decoro urbano;
perciò dovranno essere indicati gli obiettivi che si vogliono raggiungere senza
però consumare ulteriore suolo. Inoltre bisognerà illustrare le modalità
di realizzazione del progetto sotto il profilo tecnico, metodologico,
organizzativo e logistico. Il progetto dovrà anche contenere un programma
economico finanziario, completo di eventuali contributi di privati o di
fondi comunitari.
Bando periferie: criteri di selezione
I progetti saranno valutati in base a quattro criteri fondamentali:
- riduzione di fenomeni di marginalizzazione
e degrado sociale (max 30 punti); miglioramento della qualità del decoro urbano
e del tessuto sociale e ambientale, anche mediante interventi ristrutturazione
edilizia (max 30 punti); tempestiva esecutività degli interventi (max 15
punti); capacità di coinvolgimento di
soggetti e finanziamento pubblici e privati e attivazione di un effetto
moltiplicatore del finanziamento pubblico nei confronti degli investimenti
privati (max 25 punti).
I progetti ritenuti ammissibili al finanziamento saranno inseriti
in un elenco decrescente in base al punteggio ottenuto e a parità di
punteggio sarà data priorità agli interventi presentati da un’aggregazione di
comuni e a quelli che costituiscono lotti o parti di interventi già avviati.
Piano periferie: presentazione delle
domande
La presentazione del progetto dovrà essere formulata tramite specifica
“Domanda d’inserimento nel Piano Nazionale” e dovrà essere spedita tramite
PEC entro il 30 novembre 2015.
Dopo aver selezionato i progetti, si procederà alla stipula delle
convenzioni o accordi di programma, tra Stato e Comuni promotori dei
progetti, in cui si definiranno i tempi di attuazione degli interventi e i
criteri per la revoca dei finanziamenti in caso di inerzia realizzativa.
Per ciascun progetto il finanziamento a carico del Fondo non potrà essere
inferiore a 100 mila euro e non potrà superare l’importo massimo di 2
milioni di euro.
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