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venerdì 2 gennaio 2015

Legge di Stabilità 2015: incentivi per reti di impresa innovative

La legge di Stabilità 2015 riforma la disciplina degli incentivi a favore delle aggregazioni di imprese che operano nel settore della manifattura sostenibile e dell’artigianato digitale, istituiti della legge n. 147/2013 (legge di Stabilità 2014). La modifica più significativa riguarda l’ambito soggettivo dell’agevolazione. La misura, finora riservata alle imprese aggregate in ATI - Associazioni temporanee di imprese o RTI - Raggruppamenti temporanei di imprese, è stata estesa alle reti di imprese che sviluppano attività innovative. La dotazione finanziaria prevista è pari a 5 milioni di euro per l’anno 2014 e a 10 milioni di euro per il 2015.

L’art. 1, comma 6, legge n. 190/2014 (legge di Stabilità 2015) opera un profondo restyling per il Fondo per il sostegno delle imprese che si uniscono in associazioni temporanea di impresa (ATI) o in raggruppamento temporaneo di imprese (RTI) al fine di promuovere la digitalizzazione delle imprese. Il Fondo, si ricorda, è stato istituito dai commi 56 e 57 della legge n. 147/2013 (legge di Stabilità 2014).

Le novità interessano tre versanti:
- l’ambito soggettivo;
- l’ambito oggettivo;
- la dotazione finanziaria.

I soggetti beneficiari
Per quanto attiene al profilo soggettivo di applicazione del Fondo, le modifiche introdotte dalla legge di Stabilità 2015 hanno ampliato i possibili destinatari includendo, oltre le associazioni temporanee di imprese (ATI) o i raggruppamenti temporanei di imprese (RTI), le reti di impresa aventi nel programma comune di rete lo sviluppo di attività innovative.
Condizioni per l'accesso ai finanziamenti è che l'impresa sia costituita da almeno 15 individui.

Forme di aggregazioni ammesse
- Associazioni Temporanee di Imprese (ATI).
- Raggruppamenti Temporanei di Imprese (RTI).
- Reti di impresa aventi nel programma comune di rete lo sviluppo di attività innovative.

Le novità introdotte nel corso dell’iter di approvazione
La portata dalla norma è stata modificata nel corso dell’iter di approvazione.

Secondo la prima stesura, uscita dalla Camera, erano ammesse al beneficio solo le reti di imprese “aventi soggettività giuridica e fornite di partite IVA (reti-soggetto)”.
Al Senato l’accesso agli incentivi viene esteso a tutte le reti di impresa purché svolgano attività di innovazione. Pertanto, con il correttivo apportato al Senato, possono fruire dell’agevolazione non solo le reti-soggetto ma anche le reti di impresa prive della soggettività giuridica (reti-contratto), che costituiscono oltre il 90% della totalità dei contratti di rete in Italia.

I progetti ammissibili
Altra modifica rilevante, rispetto al precedente assetto, è senz’altro quella che riguarda l’ambito oggettivo.
Secondo la nuova versione dell’agevolazione prevista dalla manovra 2015, sono ammissibili progetti, di durata di almeno 2 anni (nella legge di Stabilità 2014 la durata minima era di 3 anni), finalizzati alla:
- creazione di centri di sviluppo di software e hardware a codice sorgente aperto per la crescita e il trasferimento di conoscenze alle scuole, alla cittadinanza, agli artigiani e alle microimprese;
- creazione di centri per l’incubazione di realtà innovative nel mondo dell’artigianato digitale;
- creazione di centri per servizi di fabbricazione digitale rivolti ad artigiani e a microimprese;
- messa a disposizione di tecnologie di fabbricazione digitale;
- creazione di nuove realtà artigianali o reti manifatturiere incentrate sulle tecnologie di fabbricazione digitale.

La dotazione finanziaria
Altra novità riguarda la dotazione finanziaria del Fondo per il 2015, che viene raddoppiata da 5 a 10 milioni di euro. Lo stanziamento previsto per l’anno 2014 rimane pari a 5 milioni di euro.
Le risorse saranno erogate attraverso procedure selettive indette dal Ministero dello sviluppo economico che puntano a valorizzare e incentivare le collaborazioni con gli istituti di ricerca pubblici, università e istituzioni scolastiche autonome.
L’iter di attuazione
Per l’effettiva operatività degli incentivi, occorrerà attendere un decreto del Ministro dello Sviluppo economico che definirà le modalità attuative.


Autore: Enzo Carrella

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